Visitare Roma: le 10 cose da NON fare e quelle da fare

cosa vedere a Roma

Cosa fare e cosa non fare a Roma: il comportamento da tenere, gli usi e i costumi di Roma

Visitare Roma deve essere – e spesso lo è –  nelle liste delle ‘cose da fare prima di morire’. Non si può essere un viaggiatore se prima non si è visto con i propri occhi l’immensa bellezza della Città Eterna. E forse, si potrebbe perfino dire, che non si può vivere bene se il proprio sguardo non si è posato nemmanco una volta sul Colosseo o sulla Cupola di San Pietro. Ma come bisogna comportarsi a Roma? Quali sono gli usi e i costumi della città Eterna? Le cose da fare e quelle cose da non fare se non si vuole avere addosso gli sguardi di tutti i romani?

Come comportasi a Roma

Che Roma sia straordinaria lo sanno bene i milioni di turisti che ogni anno arrivano a Roma. Il centro di Roma, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, pullula ogni giorno di turisti che vagano fra i vicoli della città schivando auto rimanendo estasiati di fronte ad ogni muro che trasuda secoli di storia.

Se non siete mai stati a Roma ci sono 10 luoghi che non potete proprio a far meno di vedere. Dopo di ché prendetevi del tempo per perdervi a scegliete di ammirare la meraviglia di questa città dall’alto in uno dei suoi tanti punti panoramici (qui i più belli).

Roma non è solo monumenti, tesori storici di immenso valore e chiese. E’ la Storia che si manifesta, è il fascino di chi ci è sempre stato, di chi ne ha viste talmente tante, l’indolenza che si fa ironia, è gli scorci inaspettati, è la grandiosità che ti abbraccia.

E di fronte a tutta questa bellezza ci devono essere delle regole chiare. Il portale statunitense Culturetrip.com ha stilato un decalogo delle cose che non bisogna mai fare a Roma, suggerimenti che valgono però un po’ per tutta Italia. I turisti stranieri che arrivano nel nostro Paese hanno infatti una visione un po’ distorta di come siamo fatti e finiscono per combinare delle nefandezze, come ad esempio bere il cappuccino con la pasta!

Le cose da fare e le cose da NON fare a Roma

Ci sono alcune accortezze che fanno parte del vivere civile e del rispettare il luogo che si visita che valgono per tutti (non sporcare, non gettare nulla a terra e via discorrendo con la buona educazione). Poi ci sono peculiarità di ogni posto. Ecco quali sono i comportamenti da avere nella Capitale, quali sono le cose da fare e quelle da non fare a Roma.

Mangiare e camminare
Mangiare è un momento sacro per gli italiani. Per quanto Roma sia piena di cibo da strada, i romani come tutti gli italiani, amano sedersi anche per consumare un pasto frugale. Se prendete un pezzo di pizza, un supplì o un panino cercate dove sedervi. Il gelato è escluso da questa regola.

Non aspettare gli altri per mangiare
E’ buona educazione però chiederlo! Quando si è seduti al ristorante e si viene serviti prima degli altri commensali bisogna chiedere se si può iniziare a mangiare e la risposta sarà sempre: certo, se no si fredda. Iniziare senza chiedere il permesso è maleducazione.

Ordinare un cappuccino dopo mezzogiorno
In realtà non è un problema l’orario, bensì il fatto che i turisti stranieri bevono il cappuccino a pranzo o a cena, lo usano come bevanda per accompagnare piatti salati. E’ questo che ci fa innoridire a noi italiani!

Mangiare nelle piazze più importanti
Il sindaco di Roma Virginia Raggi ha emesso un’ordinanza che vieta di consumare pasti accanto o sui monumenti. Ciò per avitare sporcizia e bivacchi.Vedere la Scalinata di Piazza di Spagna piena di cartacce, chewing gum appiccicati sui suoi storici gradini, birra versata è uno spettacolo indegno. Per mangiare esistono i tavoli o le panchine dei parchi.

Lasciare troppo mancia
Questo consiglio dato da Culturetrip ai turisti d’oltreoceano non piacerà molto ai camerieri nostrani. Il fatto è che negli Stati Uniti così come in molti altri Paesi la mancia è un costo fisso in percentuale, mentre in Italia no. Altrove lo stipendio dei camerieri è fatto in buona parte dalle mance, mentre da noi la mancia è un’aggiunta e lasciarlo un atto di educazione. Ma non c’è un minimo da lasciare, generalmente si va per approssimazione per fare conto pari o in base al numero di commensali. Inoltre molti ristoratori – contravvendendo alla legge – continuano ad applicare sul conto finale il ‘costo del coperto’ e molti turisti pensano – sbagliando – che quella sia la quota mancia.

Andare di corsa
Se ti trovi al semaforo e non parti quando diventa verde, riceverai subito una clacsonata. Se attraversi troppo lentamente senza dubbio un automobilista inveirà contro di te. Ma a parte il traffico, per il resto puoi fare con calma. Nessun cameriere porta il conto al tavolo prima che venga chiesto. Parlare e godersi i momenti di relax è quasi obbligatorio a Roma.

Occhio al portafoglio
Roma è una città piuttosto sicura, ma i turisti sono la preda preferita dei borseggiatori. Fate attenzione specie sugli autobus – famigerata è la linea 64 che da Termini porta a San Pietro – , in metropolitana e nelle file davanti ai monumenti. Tenete portafoglio e telefono non nelle tasche posteriori, tenete lo zaino davanti e chiudete bene la borsa.

Essere permalosi
I romani sono dei gran chiacchieroni, amano conversare con gli stranieri e con i turisti e sono sempre pronti a dare informazioni sulla loro città. Sono anche molto abili nelle battute, spesso ironiche e taglienti. Alcune espressioni che potrebbero sembrare degli insulti significano invece apprezzamento.

Sottostimare il tempo per gli spostamenti
Muoversi a Roma per un non romano non è semplice. E’ una città molto grande, con una rete metropolitana non capillare e con molto traffico in superficie. Una volta studiato l’itinerario aggiungete sempre 10 minuti in più. Fra lavori in corso, macchine in doppia fila e confusione arrivarep puntuali è sempre un’impresa!

Perdersi
Roma non è fatta solo di monumenti e di centro storico. Prendete un autobus e dirigetevi verso quartieri meno turistici, frequentati e vissuti dai romani come San Lorenzo, a due passi dall’Università La Sapienza o il Pigneto che è la nuova zona alternativa e trendy dei giovani.

 

 

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