Carabiniere ucciso, i dubbi: telecamere cieche e militari fuori zona

Carabiniere uccisoContinuano ad esserci punti oscuri nella ricostruzione della dinamica di quanto successo la notte in cui è stato ucciso il carabiniere Mario Cerciello Rega: come mai le telecamere erano cieche? Che ci facevano lì i carabinieri se la loro zona di competenza è un’altra?

Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire con la massima accuratezza gli eventi che hanno condotto alla morte del vice brigadiere Mario Cerciello Rega (ecco cosa hanno detto in conferenza stampa), ma ci sono ancora dei dettagli che lasciano spazio a qualche dubbio sulla ricostruzione dell’accaduto. In primo luogo non ci si spiega come mai, in una zona che è altamente video sorvegliata, manchi proprio il filmato dei 24 minuti in cui si è svolto l’incontro tra i militari e gli americani.

Tra i filmati requisiti dalla Procura di Roma ci sono immagini che riprendono gli americani che si allontanano dalla zona con il borsello, che escono e entrano dall’hotel in cui alloggiavano, ma mancano quelle dell’incontro e quelle della colluttazione. Di fronte a quel luogo c’è una farmacia, ma pare che la telecamera sia in funzione solo durante gli orari di apertura, poco più avanti c’è una banca, ma le telecamere riprendono solo l’ingresso dell’edificio. Gli inquirenti stanno cercando dunque una registrazione, magari di una telecamera più distante, che mostri quanto accaduto. In mancanza di immagini quanto accaduto dev’essere stabilito dal confronto tra le dichiarazioni dei due americani con il rapporto redatto da Varriale.

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Carabiniere ucciso: cosa ci facevano i carabinieri in una zona di competenza di un’altra caserma?

Qualche dubbio permane sul ruolo di Sergio Brugiatelli, l’uomo ha fatto pubblicare un comunicato in cui precisa che non è né un pusher né un informatore delle forze dell’ordine, ma ha ammesso di aver accompagnato i due americani a prendere della cocaina. Secondo la sua versione inoltre la chiamata anticipata al centralino dei carabinieri – quelli incontrati in strada gli avevano detto di contattare la centrale solo la mattina dopo – sarebbe stata fatta solo per paura di ripercussioni: pare infatti che i due americani lo avessero minacciato, dicendogli che conoscevano l’indirizzo della sua abitazione.

Il punto più oscuro, però, riguarda l’attività dei carabinieri che si trovavano già in piazza quella notte: la zona infatti è di competenza della Caserma di Trastevere e non di quella di Farnese di cui Rega e Varriale fanno parte. Pare che i militari in piazza non fossero in servizio, ma questo non gli impediva di verificare l’identità dei sospettati e di prendersi carico delle denunce. Inoltre Brugiatelli ha contattato il centralino per farsi inviare una pattuglia, per quale motivo non sono stati inviati dei militari della caserma di Trastevere invece che Rega e Varriale?

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