Denis Bergamini, chi è: storia, carriera, vita privata del calciatore ucciso

Denis Bergamini morte
La morte di Denis Bergamini, se ne parla a ‘Chi l’ha Visto’ – FOTO: viagginews.com

Si parlerà del controverso caso di Denis Bergamini a ‘Chi l’ha Visto’. Il calciatore del Cosenza morì nel 1989, ed ora si sa che fu omicidio. Nel 2015 venne indagata l’allora fidanzata per “sospetto omicidio”.

È ancora avvolta nel mistero la vicenda di Denis Bergamini, vero nome Donato, originario del comune di Argenta, in provincia di Ferrara, dove nacque il 18 settembre 1962. A ‘Chi l’ha visto’ si parlerà nella puntata del 17 luglio 2019 dell’ex calciatore di Imola, Russi e Cosenza. Bergamini morì il 18 novembre 1989 a Roseto Capo Spulico, piccola località dell’Alto Ionico cosentino. E sul suo decesso i dubbi come detto sono tanti, anche se c’è la ferma convinzione che l’allora 27enne centrocampista sia stato ucciso. Il corpo di Denis Bergamini venne ritrovato sulla Strada Statale 106 e venne fatta passare inizialmente per suicidio. Una tesi mai accreditata dalla famiglia oltre che dagli amici e colleghi che lo conoscevano bene. Il Tribunale di Castrovillari riaprì il caso ad aprile 2018, disponendo la riesumazione del corpo 28 anni dopo la morte del giocatore. E qui vennero poi spiccate delle accuse di diverso grado nei confronti di tre individui.

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Denis Bergamini, quella tragica notte finì sotto ad un camion

Dal punto di vista sportivo, Bergamini non ha mai raggiunto vette eccezionali, avendo militato per due stagioni in Interregionale con l’Imola e poi per altre due nella stessa categoria con il Russi. Avanza in Serie C1 quando il Cosenza lo acquista nell’estate del 1985. Lì Bergamini resterà fino alla morte, pernottando in Calabria per 5 anni. Al quarto di questi ha anche la possibilità di giocare in B, segnando il suo primo ed unico gol tra i cadetti nel 2-0 inferto al Licata. Avrebbe la possibilità di avvicinarsi a casa, con il Parma fortemente interessato al suo ingaggio, ma il Cosenza sceglie di tenerlo. All’improvviso ecco poi l’episodio della morte, con anche alcune testimonianza ad affermare che l’atleta si sarebbe gettato di sua spontanea volontà contro un camion, per poi essere trascinato sul manto stradale per una sessantina di metri.

Tante cose non tornano: l’allora fidanzata indagata nel 2015

L’indagine iniziale venne archiviata, ma nonostante si parlasse di suicidio, gli indizi sul corpo di Bergamini non risultarono compatibili con questa versione. Quella notte in cui morì, pioveva. Eppure non furono trovate macchie di sporco e di fango sul cadavere, oltre a segni compatibili con tale tesi. Sulla sua vicenda venne scritto un libro da Carlo Petrini, ex calciatore di Roma e Milan, pubblicato nel 2001 e contenente dei dettagli però mai verificati. In passato non sono mancate delle manifestazioni in suo onore per chiedere giustizia. Tale fu il Bergamini Day, avvenuto il 27 dicembre 2009 a Cosenza con anche la partecipazione di alcuni suoi parenti. Con nuove prove trovate, la Procura di Castrovillari riaprì poi il caso il 29 giugno 2011. Nel febbraio successivo, la memoria dei RIS di Messina parlavano di un Bergamini già morto al momento di essere investito. L’allora sua fidanzata, Isabella Internò, fu tra i testimoni che dissero che Denis si fosse tuffato ‘a pesce’ sotto al camion.

A fine 2017 il responso finale: fu omicidio per soffocamento

Ma se così fosse alcuni indumenti ed effetti personali del calciatore avrebbero riportato gravi danni. Parliamo di scarpe, orologio e catenina. Una cosa non avvenuta, visto che tali oggetti erano risultati intatti. La Internò è poi stata raggiunta da un avviso di garanzia il 15 maggio 2013, per sospetto omicidio. Una nuova inchiesta è sorta a maggio 2017, seguita il mese dopo dalla riesumazione della salma. Dopo poche settimane si evinse che, dall’esame autoptico svolto, avrebbe escluso del tutto il suicidio. Decisivo in tal senso è lo squarcio presente sull’addome e non sul dorso. Cosa che smentisce anche delle foto realizzate all’epoca ad un Bergamini morto da poco. L’esito finale dell’autopsia giunse il 16 novembre del 2017. In esso venne riportato che il giocatore fu strangolato con una sciarpa per poi essere gettato sotto ad un camion, allo scopo di inscenare il suicidio. Conferma definitiva dell’omicidio, avvenuto per soffocamento, si ebbe il 29 novembre sempre del 2017. Ed ora ‘Chi l’ha Visto’ torna a parlare di questo delitto.

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