Francesco Acerbi, che malattia ha avuto: il tumore, la paura e la rinascita

Francesco Acerbi, che malattia ha avuto l’attuale difensore della Lazio, il suo drammatico racconto: il tumore, la paura e la rinascita.

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(Claudio Villa/Getty Images)

Il difensore della Lazio Francesco Acerbi è un calciatore rinnovato anche nello spirito, da qualche anno a questa parte, ma ha dovuto combattere una battaglia davvero difficile, quella contro il cancro. Al calciatore, infatti, qualche anno fa è stato diagnosticato un tumore ai testicoli, che poteva avere conseguenze ben più gravi. L’esperienza lo ha sicuramente segnato: operazione chirurgica, recidiva, metastasi, chemioterapia e radioterapia, alla fine ha vinto la sua battaglia. Ma partiamo dall’inizio.

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La lotta contro il tumore di Francesco Acerbi

Il 14 luglio del 2013 Francesco Acerbi si trasferisce dal Chievo al Sassuolo, dopo essere transitato in prestito al Milan. Durante le visite mediche al club romagnolo, il drammatico riscontro: gli viene diagnosticato un tumore al testicolo e viene operato d’urgenza al San Raffaele di Milano. Di quel giorno ricorda: “Avevo da poco finito la mia esperienza al Milan, nel 2013. Una normale visita di controllo da parte dei medici. Hanno trovato un nodulo a un testicolo, sono stato operato immediatamente. Che non fossi un invincibile l’avevo capito già al Milan, se non fai una vita da atleta a quei livelli si paga il conto”.

Per lui inizia un lungo periodo di chemioterapia, ma il difensore non si arrende e a settembre torna in campo contro l’Hellas Verona. Passano appena tre mesi e arriva il nuovo macigno: viene trovato positivo alla gonadotropina corionica, ma non si tratta di doping. Infatti, è la recidiva del cancro. Nuova operazione, nuova chemioterapia, quindi il rientro in campo. Il primo gol in Serie A, Francesco Acerbi lo ha realizzato in Chievo-Siena 1-1 del 2012: da quel giorno sono passati 944 giorni prima di tornare a segnare e a esultare, il 25 ottobre 2014, in Parma-Sassuolo 1-3. Il difensore ricorda: “Prego due volte al giorno. Al mattino e alla sera. Però non è che sia diventato santo. Di casini ne combino ancora. Ma rispetto a prima ora so chi sono. Distinguo il bene dal male. So di chi posso fidarmi. E ho allontanato le persone che considero negative”.

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