Jerry Calà, la confessione sulla moglie Bettina: “Ho incontrato tante donne, ma…”

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(facebook)

Jerry Calà è stato intervistato dal settimanale Vero e ha parlato della sua vita professionale e privata, da suo figlio Jhonny alla moglie Bettina Castioni.

Su chi sia Jerry Calà e sulla sua straordinaria carriera c’è veramente poco da dire. Perché l’attore siciliano è stato capace di diventare un’icona del mondo dello spettacolo degli anni ’80 e ’90. Quella sua comicità così spontanea ma al tempo stesso ricercata e affinata nel tempo, la capacità di entrare in empatia con il pubblico e le indubbie qualità artistiche lo hanno consacrato come uno dei personaggi più conosciuti dell’epoca. Non solo, perché ancora oggi Jerry Calà è molto attivo. Nelle prossime settimane sarà a Milano con il suo ultimo spettacolo, tra teatro e cabaret, intitolato ‘Non sono bello… Piaccio! Restyling’.

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Jerry Calà, la confessione sulla moglie Bettina: “Ho incontrato tante donne, ma…”

Intervistato dal settimanale Vero, Jerry Calà ha parlato proprio della sua ultima ‘fatica’ ma non solo. La famiglia, componente fondamentale nella sua vita, è stata al centro del discorso. A partire da suo figlio Johnny, nato nel 2003. “È appassionato di cinema, musica e studia chitarra – ha raccontato –  D’estate ha già fatto qualche serata con me. Averlo al mio fianco sul palco mi emoziona. In più è grazie a lui se resto aggiornato sui fenomeni musicali del momento”. E poi c’è lei, la donna che lo ha stregato: la moglie Bettina Castioni. “Credo che la vita mi abbia fatto incontrare molte donne perché potessi poi riconoscere al volo, già al primo sguardo, quella giusta. Così è successo infatti – ha rivelato Jerry Calà – Quando ho visto per la prima volta Bettina ho capito immediatamente che sarebbe stata lei il grande amore della mia vita”. Se c’è un rimpianto, professionalmente parlando, è quello relativo all’addio prematuro al mondo dei cinepanettoni: “L’ho fatto perché avevo voglia di sperimentare e di misurarmi con nuove esperienze. Forse, a livello economico, può essere stato un errore. Ma senza quella scelta – sottolinea – probabilmente non sarei andato a lavorare con Marco Ferreri nel film Diario di un vizio che mi è valso il Premio della Critica al Festival del cinema di Berlino”

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