Serena Mollicone, chiuse le indagini: “Venne uccisa in caserma”

Serena Mollicone, chiuse le indagini sulla morte della 18enne lasciata senza vita in un bosco nel Frusinate nel 2001: “Venne uccisa in caserma”.

Serena Mollicone

Novità davvero molto importanti quelle di queste ore nel caso della morte di Serena Mollicone, la diciottenne ritrovata senza vita in un bosco nel Frusinate nel giugno del 2001. Il papà di Serena Mollicone, Guglielmo, non si è mai arreso nella ricerca della verità: sin dall’inizio, la sua tesi è stata che il primo giugno 2001 la figlia si sarebbe recata in caserma per denunciare un giro di droga in paese. Più volte, della vicenda si è occupata la trasmissione ‘Chi l’ha visto’.

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI

Le indagini sulla morte di Serena Mollicone

Nelle indagini sono coinvolti per omicidio volontario e occultamento di cadavere, l’ex comandante il maresciallo Franco Mottola, suo figlio Marco e la moglie Anna. Gravissimi sarebbero gli indizi contro il nucleo familiare. Altre due persone, il luogotenente Vincenzo Quatrale, e l’appuntato Francesco Suprano sono chiamati a rispondere di concorso morale nell’omicidio, istigazione al suicidio e favoreggiamento.

Nelle scorse ore, è arrivato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per gli indagati per la morte di Serena Mollicone. Si vanno così delineando le varie responsabilità in questa vicenda: secondo le relazioni del Ris, la relazione dell’anatomopatologa e pure l’informativa finale dell’Arma, la ragazza è entrata viva in caserma, poi presumibilmente ha battuto la testa ed è stata lasciata morire lì, quindi abbandonata nel bosco dell’Anitrella.

Impostazioni privacy