Milano, il ragazzino nel bus in fiamme: “Ci ha detto che dovevamo morire”

Il racconto di uno degli studenti che viaggiava sul bus guidato da Ousseynou Sy: “Si è fermato e ha buttato la benzina per tutto il pullman…”. 

“Ho perso tre figlie annegate in mare, tutti i bambini muoiono in mare, quindi dovete morire anche voi”. Queste le parole di Ousseynou Sy, il 47enne senegalese che ha sequestrato e dato alle fiamme l’ormai tristemente noto autobus di San Donato Milanese, secondo quanto riferito da K., un alunno dodicenne della scuola media Vailati di Crema che si trovava a bordo del veicolo in quei drammatici istanti. Secondo l’uomo, poi arrestato, tutti i passeggeri dovevano “morire bruciati”, in una sorta di strage messa in atto per vendetta.

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Il perché di una strage pianificata

La strage pianificata dall’uomo fortunatamente è stata sventata, ma la scolaresca a bordo del mezzo ha vissuto attimi di assoluto terrore. “Si è fermato e ha buttato la benzina per tutto il pullman –  ha raccontato il ragazzino che ha assistito direttamente alla scena a Repubblica Tv -. Poi ha iniziato a bestemmiare e a dire che le sue tre figlie erano morte, che tutti i bambini morivano in mare perché immigrati”. Nel frattempo “insultava Di Maio e Salvini”, e “diceva parolacce contro di noi”, ha aggiunto, e ha continuato anche dopo che la Polizia ha sparato un colpo: “Diceva ‘dovete morire tutti’ visto che sono morte le tre figlie. Loro erano morte in mare, noi dovevano morire bruciati”. “Ci diceva di voler andare all’aeroporto, non so perché – ha concluso il testimone – . Ho avuto paura di morire”

EDS

 

 

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