Stasera in tv, Non è l’Arena: Antonio Pennacchi tra gli ospiti di Giletti

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A ‘Non è l’Arena’ ci sarà Antonio Pennacchi tra gli ospiti (websource/archivio)

Lo scrittore ‘fascio-comunista’ Antonio Pennacchi figura tra gli ospiti di Massimo Giletti a ‘Non è l’Arena’. Questa la sua carriera politica e letteraria.

Come di consueto la domenica sera c’è ‘Non è l’Arena’ con Massimo Giletti su La7. E tra gli ospiti del presentatore torinese ci sarà Antonio Pennacchi. Nato a Latina il 26 gennaio 1950, Pennacchi è noto per aver intrapreso diverse avventure professionali nel corso della sua vita. La sua famiglia è originaria del Veneto e dell’Umbria ma giunse all’epoca del Ventennio fascista nel Lazio per sfruttare le opportunità di lavoro portate dalla bonifica dell’Agro Pontino. Ha altri sei fratelli, tra i quali la politica ed economista Laura ed il giornalista Gianni. Ma è l’unico ad aderire ad un partito di destra sin da quando si accosta, giovanissimo, alla politica. Ottiene infatti la tessera del MSI, dal quale verrà però espulso per dei contrasti insanabili con il partito. Ed allora abbraccerà ideali di stampo marxista, che lo infervoreranno durante le proteste del Sessantotto. Antonio Pennacchi trova anche impiego come operaio all’Alcatel Cavi di Latina, lavoro che conserverà per più di 30 anni.

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Non è l’Arena, chi è Antonio Pennacchi

Entra poi nel PSI e pure nella CGIL, dove viene ancora espulso. E da qui confluirà nella UIL, oltre che nel Partito Comunista Italiano. Poi lascia la UIL per ritornare con la CGIL, ma ne consegue ancora una volta un allontanamento. L’episodio lo convincerà a lasciare la politica per conseguire la laurea in Lettere alla Sapienza, che darà il là alla sua carriera da scrittore. Il primo romanzo, ‘Mammut’, uscì nel 1994, dopo che 33 editori si rifiutarono di darlo alle stampe per un totale di 55 volte. L’anno successivo è la volta di ‘Palude’ e poi seguirà ‘Una Nuvola Rossa’ nel ’98, incentrato su un delitto di cronaca nera realmente avvenuto e con protagonisti dei giovanissimi fidanzati. Le sue pubblicazioni ottengono consensi ed anche dei premi. Nel 2003 Antonio Pennacchi pubblica l’autobiografico ‘Il Fasciocomunista’, dal quale è stata tratta la trasposizione cinematografica con ‘Mio Fratello è Figlio Unico’ con Riccardo Scamarcio.

Tante opere a sfondo politico-sociale di Antonio Pennacchi

Il film ottenne un premio anche al Festival di Cannes, anche se Pennacchi denunciò un cambiamento totale della seconda parte del film rispetto a quanto riportato nel suo libro. Fanno seguito altri libri, mentre nel 2007 ottiene la tessera del Partito Democratico. Altre opere di rilievo sono ‘Fascio e Martello’ (2007) e ‘Canale Mussolini’ (2010). Alla fine l’impegno in politica ritorna in pianta stabile con il sostegno di una lista locale, ‘Futuro e Libertà per l’Italia’ per le elezioni comunali del 2011 a Latina. Il nome verrà poi cambiato in ‘Pennacchi per Latina – Futuro e Libertà’, conseguendo scarso successo. Le ultime opere letterarie di Pennacchi sono ‘Canale Mussolini. Parte Seconda’ del 2015 e ‘Il Delitto di Agora’ del 2018.

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