Professoressa Brugherini: “In acque internazionali vale la bandiera battente”

Acque internazionali, bandiera battenteOspite a ‘Tagadà’ la dottoressa Brugherini, esperta di diritto navale, spiega che in acque internazionali i naufraghi e le imbarcazioni sono sottoposte alla giurisdizione del Paese di cui portano la bandiera.

La questione migranti e salvataggi in mare è tornata di attualità dopo che il Tribunale dei Ministri di Catania ha chiesto al Senato l’autorizzazione a procedere contro il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Per capire meglio come funziona la questione diritti/obblighi dei salvataggi in mare, a ‘Tagadà‘ è stata invitata un’esperta di Diritto Navale, la professoressa Brugherini.

La docente ha primariamente spiegato che i salvataggi in mare sono una consuetudine del diritto navale che con il tempo e attraverso diverse convenzioni internazionali sono divenute un obbligo per tutte le nazioni che si affacciano sul mare. Uno stato ha dunque l’obbligo di assicurare la sicurezza delle imbarcazioni e dei suoi passeggeri, ma la zona da coprire non riguarda solo le acque territoriali, bensì quelle stabilite dai protocolli internazionali attraverso la spartizione delle zone SAR (Serch and Rescue). La docente spiega anche che a richiedere una determinata estensione della zona SAR sono le stesse nazioni, le quali hanno il compito di dimostrare di poter pattugliare la zona ed offrire soccorso.

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La professoressa Brugherini spiega il gli obblighi delle navi in acque internazionali

In una seconda parte dell’intervista, la docente spiega che qualunque imbarcazione si trovi a dover salvare dei naufraghi in mare ha l’obbligo di contattare la nazione a cui appartiene il controllo della zona in cui si trova (ovvero quella che ha accettato di ricoprire la zona SAR interessata). Spetta poi a chi gestisce la zona in questione comunicare al comandante della nave a quale porto sicuro approdare, che solitamente è il porto più vicino alla zona di salvataggio. Diverso il discorso nel caso in cui la nave si trovi in acque internazionali: in quel caso il comandante è sottoposto alla giurisdizione della nazione di cui batte bandiera e deve contattare le autorità di quel Paese. Saranno poi queste ad indicare al comandante dove dirigersi.

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