Facebook, la durissima accusa dell’ex compagno di Zuckerberg

Durissime accuse nei confronti di Facebook e di Mark Zuckerberg, secondo un recente rapporto oltre la metà degli utenti sarebbero falsi.

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(foto pubblico dominio)

Sembra non esserci pace per Mark Zuckerberg, che quasi quotidianamente riceve critiche per la sua creatura Facebook. C’è un bel po’ di invidia in giro, si dirà. Ma quel che è certo è che, nonostante la popolarità planetaria, il più famoso dei social network non è perfetto. Ed è proprio sulle falle di Facebook che i ‘nemici’ di Zuckerberg puntano per screditarlo. Aaron Greenspan non è certamente uno con il quale scorre buon sangue. Ex compagno di classe del 35enne di White Plains, Greenspan ha fondato nel 2003 ‘Housesystem’, portale per gli studenti che all’interno conteneva una funzione denominata ‘Facebook’. L’anno dopo, Zuckerberg fonderà ciò che poco meno di 10 anni dopo sarebbe diventato un colosso mondiale. L’accordo milionario tra i due, raggiunto dopo anni di contenzioso, non ha certamente rinvigorito i rapporti. Ma ora Greenspan muove una pesantissima accusa al suo amico-nemico.

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Facebook, un rapporto rivela: “Oltre la metà degli utenti sono falsi”

Secondo quanto sostenuto da Aaron Greenspan, oltre la metà degli utenti attivi mensilmente su Facebook rappresenterebbero profili falsi. Un’accusa gravissima nei confronti di Mark Zuckerberg, considerando la mole di miliardi di euro che si muove ogni anno per gli spazi venduti sul social network. Valore delle inserzioni e della stessa azienda che, naturalmente, dipendono direttamente da questi numeri. L’ipotesi arriva da un rapporto stilato da PlainSite, centro di ricerca creato dalla Think Computer Corporation che a capo vede lo stesso Greenspan. Nel rapporto si legge che “”Facebook non ha e non avrà mai un modo accurato per misurare il problema con gli account fake. Tenendo conto dei vari fattori, stimiamo che il 50% o più degli utenti attivi mensilmente su Facebook siano falsi”. L’azienda, tramite un protavoce, si è limitata a commentare le dichiarazioni come “inequivocabilmente sbagliate”. Ma le azioni hanno subito un calo in borsa negli ultimi due giorni, da quando il rapporto è stato pubblicato.

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