Manovra 2019, le misure più importanti inserite nel testo

Camera dei Deputati (TIZIANA FABI/AFP/Getty Images)

Al vaglio della Camera la Manovra 2019 con la Legge di Bilancio. Tra i provvedimenti più importanti inseriti figurano i nuovi termini delle graduatorie della PA.

La Camera è chiamata a pronunciarsi sulla legge di Bilancio 2019, modificata proprio all’ultimo in seguito alla fumata bianca tra l’Esecutivo Conte e la Commissione Europea. Questo ha fatto si che gli organi preposti della UE non inoltrino più una procedura di infrazione contro l’Italia, come sembrava potesse accadere fino a pochi giorni fa. Si sta cercando di trovare la quadratura del cerchio su alcuni provvedimenti molto discussi, come il reddito di cittadinanza e quota 100 per le pensioni, che dovrebbero arrivare già a gennaio. La legge di Bilancio prevede al suo interno anche diversi altri aspetti, come la pace fiscale e l’accantonamento o la decurtazione delle tariffe Inail.

Manovra 2019, questi i termini delle nuove graduatorie

Tra le misure approvate c’è pure lo stop alle nuove assunzioni nella pubblica amministrazione fino al 15 novembre, con contemporanea proroga a scalare delle graduatorie dei concorsi pubblici. Proroga che avrà decorso a cominciare dal 2010, ma quelli più vecchi (dal 2010 al 2014) avranno come scadenza il 30 settembre. Invece le graduatorie del 2015 avranno come termine ultimo il 31 marzo 2020, e poi via con quelle 2016 al 30 settembre 2020, quelle 2017 al 31 marzo 2020 e quelle 2018 al 30 settembre 2021. Poi dal 2019 le graduatorie saranno vigente per i tre anni successivi a partire dal giorno dell’approvazione.

Cosa c’è tra le altre misure

Per quanto riguarda le pensioni di anzianità ‘quota 100’ (ovvero da 62 anni con 38 di contribuiti minimi) si partirà da quasi 4 miliardi di euro per poi arrivare ad una cifra di 7 miliardi dal 2024. Per il taglio delle pensioni elevate si stima di ricavare un risparmio di 76,1 mln di euro già per il primo anno. Si parla anche di pace fiscale per le piccole pendenze non evase con lo Stato. Sono comprese le cartelle esattoriali dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017, ma solo per famiglie con reddito non superiore ai 20mila euro all’anno. Poi ci sono anche altri paletti. Poi c’è un rimborso per i risparmiatori coinvolti loro malgrado nelle crisi delle banche tra fine 2015 ed inizio 2018. Occorre inoltrare domanda al Ministero dell’Economia e si prevede un 30% di rimborso sui prezzi di acquisto per gli azionisti, oltre alla possibilità di ottenere fino al 95% per gli obbligazionisti subordinati. Priorità per coloro che hanno un reddito Isee sotto ai 35mila euro per il 2018. Sono automaticamente esclusi amministratori delle banche in questione e loro parenti. A disposizione ci sono 525 mln fino a tutto il 2020.

LEGGI ANCHE –> Di Maio, si indaga su presunti abusi edilizi della famiglia: la situazione

Leggi tutte le nostre notizie di viaggi, cronaca, attualità e curiosità anche su Google News

Impostazioni privacy