Corinaldo, strage in discoteca: cresce il numero degli indagati

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(foto Vigili del Fuoco)

Sale il numero degli indagati per quanto accaduto venerdì sera alla Lanterna Azzurra di Corinaldo nell’anconetano, la discoteca dove era atteso per un dj-set il noto trapper Sfera Ebbasta. Intanto si apprende che una delle ragazze in coma dopo essere stata travolta dalla calca sta meglio e ha riconosciuto i familiari, mentre tre altri giovanissimi respirano autonomamente, sebbene ancora in prognosi riservata, mentre resta la preoccupazione per altri tre ragazzi.

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Chi sono gli indagati per la strage in discoteca a Corinaldo

Tra gli indagati per quanto accaduto, c’è il 16enne che secondo testimoni ha spruzzato lo spray urticante nella discoteca. Il ragazzo, da quanto si apprende, durante una perquisizione sarebbe stato trovato in possesso di alcune dosi di cocaina. Altri due fermati e indagati per possesso di droga sono un 27enne, originario di Fano, e la fidanzata che lavora come cameriera, bloccati dai carabinieri in un residence di Senigallia. I due erano in compagnia del 16enne. In ogni caso, si battono altre piste oltre a quella dello spray urticante.

Nel frattempo, nel pomeriggio di oggi, è stato fatto il punto delle indagini: Giovanna Leboroni, procuratore per i minori delle Marche ha detto che “le ipotesi di reato sulle quali stiamo indagando sono omicidio preterintenzionale, lesione dolose e lesioni colpose”; quindi ha chiarito sulla posizione del minore indagato, evidenziando che “è solo un atto dovuto perché è tutto da vedere. La consistenza indiziaria sarà tutta da valutare”. Monica Garulli, procuratore capo di Ancona, ha invece spiegato che la magistratura ordinaria “procede per concorso in omicidio colposo aggravato” nei confronti di 7 persone. Questi sono i tre titolari della società che gestisce la discoteca e i quattro proprietari dell’immobile. Per quanto concerne l’ipotesi spray urticante la pm Leboroni chiarisce che ci sono decine di testimonianze concordi nel sostenere che sia stato cosparso qualcosa nell’area, ma precisa: “A terra è stata trovata una bomboletta di spray al peperoncino. Questo ci induce a pensare che sia una possibile concausa dello spargimento della sostanza irritante, ma non esclude che ce ne possano essere state altre”.

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