Domenica In, morte di Desirée: Mughini perde la testa in diretta

Mara Venier Mughini
(Screenshot)

Domenica In, morte di Desirée: Mughini perde la testa in diretta. 

Duro attacco e dura presa di posizione di Giampiero Mughini durante la puntata odierna di Domenica In. Si parla della morte della 16enne Desirée, uccisa dopo essere stata violentata a Roma nel quartiere San Lorenzo.

Giampiero Mughini ha sconfessato un servizio che ricostruiva la vicenda e tracciava un profilo della ragazza uccisa. Lo scrittore e intellettuale ha voluto sottolineare che Desirée era una ragazza figlia di uno spacciatore e di una “madre inesistente”, una ragazza che viveva da tempo nell’ambito della droga, che si drogava e che era andata in quel luogo in cui è morta di sua spontanea volontà. No nera una principessa, dice Mughini, non era un angelo. Era una ragazza piena di problemi e con il problema principale di procurarsi una dose di droga.

La testimonianza di un’amica di Desirée: cosa è successo giovedì

Sono state molte le reazioni di rabbia per una vicenda che ha scosso l’opinione pubblica italiana, particolarmente accesi i toni da parte di Francesco Facchinetti, cantante e conduttore molto noto. Emerge intanto la testimonianza di una persona che negli ultimi giorni era diventata amica di Desirée: si tratta di una ragazza di 24 anni che fa la tatuatrice. “So che una donna ha visto tutto ma non ha parlato e ha barattato il suo silenzio per qualche dose di droga”, ha spiegato, secondo quanto riporta ‘Il Messaggero’.

La giovane ha aggiunto: “L’ho conosciuta a San Lorenzo racconta all’inizio della scorsa settimana, entrava e usciva dal palazzo in via dei Lucani in cerca di eroina, ho provato a portarla via, tanto che le ho offerto di venire a stare da me a Finocchio ma lei non ha voluto”. Ricorda cosa è successo giovedì scorso: “Abbiamo fatto un giro per il quartiere compresa una sosta per prendere da bere nel forno a largo Eduardo Talamo ma lei era in piena dipendenza e quindi voleva solo trovare della droga, quando l’ho lasciata dentro al palazzo era cosciente”.

Le accuse alla donna che ha chiamato i soccorsi

“La mattina dopo mi ha chiamato una persona, che era lì quella notte, e mi ha detto che Desirée era morta. Mi sono sentita in colpa perché la potevo portare via ma non ha voluto”, prosegue la tatuatrice, che a quanto pare conosce i due senegalesi e il nigeriano fermati dalla polizia. Le sue informazioni si sono dunque rivelate molto utili per ricostruire parte dell’accaduto.

Inoltre, la 24enne conosce la donna che nella notte tra giovedì e venerdì ha chiamato i soccorsi del Suem 118: “Gliel’ho detto agli agenti, quella ragazza avrà pure chiamato per dare l’allarme, ma ho saputo che si è venduta per un po’ di droga dicendo che avrebbe tenuto la bocca chiusa, non so poi cosa ha detto”.

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