Morte Desirée: la pista del giro di prostituzione in cambio di droga emerge dall’inchiesta, intanto la famiglia chiede il silenzio sulla vicenda.
Sta emergendo uno scenario sempre più squallido dalla terribile vicenda di Desirée, la 16enne trovata priva di vita in un palazzo a Roma nel quartiere San Lorenzo e che era sparita da Cisterna, in provincia di Latina. Per il suo decesso, nella mattinata, sono state fermate tre persone, migranti irregolari, mentre si apprende che un quarto soggetto, identificato, è tutt’ora irreperibile.
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La pista della prostituzione in cambio di droga dietro la morte di Desirée
Quella di Desirée è la storia di una ragazza con tanti, troppi problemi legati alla sua età e al contesto in cui viveva: lei stessa aveva raccontato al migrante straniero che ha poi collaborato alle indagini sulla sua morte di non voler tornare a casa per paura del padre. Ora emerge un particolare squallido in questa vicenda: la 16enne si sarebbe prostituita per avere droga nelle ultime due settimane. Sarebbe questo uno dei passaggi dell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Maria Monteleone.
Quello delle prestazioni sessuali in cambio di droga, purtroppo, non è uno scenario nuovo ed è emerso anche in altre gravi vicende di giovani donne vittime di morte violenta o la cui scomparsa è avvolta nel mistero. Nel frattempo, l’avvocato della famiglia di Desiree Mariottini, Valerio Masci, alla trasmissione Rai Storie Italiane, invoca il silenzio stampa e sottolinea: “Desirée la conoscevo. Non la descrivo come l’hanno descritta alcuni giornalisti. Era una ragazza normale di sedici anni. Una ragazza molto ingenua. Magari, nell’ultimo periodo, poteva essere un po’ più esuberante, ma parlare di problemi così seri di droga, sinceramente, non me la sento proprio”. Da parte della madre Barbara, intanto, arriva una richiesta: “Ora voglio giustizia per Desiree, voglio che questa tragedia non accada ad altre ragazze”.
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