Si è consumato un grave dramma in carcere a Rebibbia: sono morti tutti e due i figli della detenuta tedesca che ieri li ha scaraventati per terra.
Si aggrava il bilancio dello sconcertante episodio che si è verificato nella sezione nido del carcere romano di Rebibbia. Una detenuta di nazionalità tedesca ha tentato di uccidere i suoi due figli. Purtroppo l’epilogo è dei peggiori: la più piccola dei due figli è morta sul colpo, l’altro ha lottato tra la vita e la morte, ma ne è stata attestata oggi la morte cerebrale.
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Il dramma del carcere di Rebibbia: “Ora sono liberi” le parole della madre
In queste ore, la Procura di Roma ha lanciato un appello per rintracciare il padre del piccolo di cui è stata dichiarata la morte cerebrale e ottenere da lui l’autorizzazione all’espianto degli organi. Sarebbe un nigeriano, come attestato sugli atti di nascita di entrambi i figli della donna tedesca di 33 anni, in carcere per reati di droga: Divine (nato il 2 febbraio 2017) e Faith (nata il 7 marzo 2018).
Due piccole creature, nate a distanza di un anno una dall’altra, che hanno fatto una morte terribile: “Adesso sono liberi”, avrebbe affermato la madre, come ha raccontato al suo avvocato, Andrea Palmiero. La donna – che sembra avesse già manifestato evidenti segni di squilibrio – si trova ora piantonata nel reparto di psichiatria dell’ospedale Pertini di Roma. Per quanto accaduto, sono arrivati i primi provvedimenti del ministero della Giustizia: sospesi il direttore della casa circondariale femminile di Roma-Rebibbia, Ida Del Grosso, la sua vice, Gabriella Pedote, e il vicecomandante del reparto di Polizia penitenziaria, Antonella Proietti. Proseguono intanto le ispezioni del Dap.
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