Museo Nazionale Archeologico di Taranto: come e quando visitarlo

museo nazionale archeologico di taranto
Museo nazionale archeologico di Taranto (Berthold Werner, CC BY-SA 3.0, Wikicommons)

Museo Nazionale Archeologico di Taranto: come e quando visitarlo. Le informazioni utili.

Il Museo Nazionale Archeologico di Taranto (MArTA) è uno dei musei più importanti d’Italia. Ha aperto nel 1887 ed espone una delle più grandi collezioni di manufatti dell’epoca della Magna Grecia, tra cui i famosi Ori di Taranto. Il museo è ospitato nell’edificio dell’ex convento di San Pasquale di Baylon. Nel 2016 è stato inaugurato il secondo piano.

Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto ha ottenuto il premio “100 eccellenze italiane” 2016.

Visitare il Museo Nazionale Archeologico di Taranto

Se vi recate a Taranto, oltre a visitare il bel centro storico della città pugliese e il suo Castello aragonese, uno dei castelli sul mare più belli d’Italia, dovete visitare assolutamente il Museo Nazionale Archeologico di Taranto (MarTA), con la sua straordinaria collezione di opere dell’antica Magna Grecia, insieme a reperti di epoca romana.

La storia del Museo di Taranto è iniziata con l’istituzione di un deposito di antichità da parte dello Stato italiano alla fine dell’800. I reperti archeologici ritrovati a Taranto e in Puglia furono acquisiti al museo che fu riconosciuto come centro di riferimento culturale della città. Oggi l’incremento delle collezioni museali è dovuto soprattutto agli scavi che la Soprintendenza effettua non in modo programmato, ma che derivano da una situazione di emergenza. Non mancano, anche se in maniera molto limitata rispetto ai primi anni di istituzione del Museo, gli acquisti che riguardano oggi alcune collezioni private su cui il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha esercitato il diritto di prelazione al momento della vendita.

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Museo archeologico nazionale di Taranto (Berthold Werner, CC BY-SA 3.0, Wikicommons)

Il Museo Archeologico di Taranto occupa sin dalle origini l’ex Convento dei Frati Alcantarini, o di San Pasquale, costruito poco dopo la metà del XVIII secolo. Dell’edificio originario rimane poco più che la sagoma, che si sviluppa intorno ai quattro bracci porticati del chiostro. L’edificio, infatti, è stato modificato e ingrandito più volte a partire dal 1901, quando le facciate furono ricostruite in stile umbertino su progetto di Guglielmo Calderini, mentre al corpo originario fu aggiunta, fra il 1934 ed il 1941, l’ala settentrionale su progetto di Carlo Ceschi.

Un primo allestimento dei reperti archeologici, alla fine del XIX secolo, fu opera dell’archeologo Luigi Viola, che voleva realizzare un vero e proprio Museo della Magna Grecia, ma poi è rimasto dedicato alla documentazione archeologica di Taranto e della Puglia. Il primo allestimento vero e proprio del museo di Taranto fu tuttavia realizzato da Quintino Quagliati nel primo trentennio del XX secolo, con successive modifiche apportate da Ciro Drago nel 1952, mentre l’ultimo a quello del 1963 di Nevio Degrassi.

All’inizio degli anni 2000 il Museo di Taranto è stato chiuso per lavori di ristrutturazione e adeguamento degli impianti, con un ampliamento degli spazi espositivi. Fino alla riapertura nel 2007 con l’acronimo MArTA.

Il piano terra del museo ospita uffici e laboratori, la “Sala degli Incontri” e gli spazi per le mostre temporanee, oltre quelli per l’accoglienza dei visitatori. L’esposizione permanente delle collezioni è ai due piani superiori, mentre un nuovo piano rialzato del museo è utilizzato per esposizioni temporanee e convegni.

Il primo piano del Museo Archeologico di Taranto ospita la sezione greco-romana, inerente alla società tarantina.

Il secondo piano, inaugurato nell’estate del 2016, ospita la sezione preistorica del Paleolitico e dell’età del Bronzo. inerente all’intero territorio pugliese.

Il nuovo itinerario di visita, legato ai riferimenti territoriali, mira a rappresentare tematiche specifiche legate agli aspetti più significativi del popolamento antico dell’area di Taranto all’interno di ampie fasce cronologiche. Partendo dalle prime testimonianze di vita del V millennio a.C., si prosegue con i primi contatti avuti dagli indigeni iapigi con il mondo egeo e, passando dalle fasi della colonizzazione spartana sulle coste del golfo di Taranto, ampio spazio è dedicato ai modi del vivere, ai culti, all’economia, ai rituali funebri della città greca, senza tralasciare le tematiche dei rapporti intercorsi fra le aree di cultura ellenica e il mondo indigeno, passando poi agli analoghi aspetti della città romana a partire dal III secolo a.C. fino ai tempi dell’Impero, per giungere infine alle meno note fasi tardoantiche e altomedievali. Nel nuovo allestimento del museo le diverse tipologie di oggetti, prima organizzate per materiali, si ritrovano tutte, ma intercalate a rappresentare i vari aspetti della cultura e le successive fasi della storia di Taranto. Il percorso espositivo è arricchito anche dall’uso di tecnologie multimediali.

Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto – MArTA è aperto tutti i giorni, dal lunedì al sabato e tutte le prime domeniche del mese OPENDAY, dalle ore 8.30 alle ore 19.30 (chiusura della biglietteria alle ore 19,00). Le altre domeniche e festività è aperto dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.30 alle ore 19.30. Chiuso 1 gennaio e 25 dicembre.

Biglietti: intero 8 euro – ridotto 4 euro. Ingresso gratuito fino a 18 anni
(prima domenica del mese ingresso gratuito)

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A cura di Valeria Bellagamba

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