
Torino, la nuova casa di appuntamenti con sex dolls fa il pieno di richieste da tutta Italia: denunciato il rischio di clienti pedofili.
Ha inaugurato un paio di giorni fa a Torino la prima casa di appuntamenti con bambole sex dolls. Si tratta di bambole in materiale termoplastico della catena Lumidolls e stando a sentire gli ‘addetti ai lavori’ il fenomeno “sta avendo un grande successo”. La moda delle sex dolls deriva direttamente dal mondo del porno dove molte star del genere hanno ceduto i propri diritti d’immagine per la cessione delle proprie fattezze.
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Rischio pedofilia e boom di richieste per le sex dolls
Da quanto si apprende, la casa di appuntamenti è in una location segreta ed è composta da tre camere con doccia e televisione. Otto sono in tutto le bambole sex dolls, compreso un “maschio” di nome Alessandro. La struttura è perfettamente legale e già prima dell’inaugurazione ha creato non poche polemiche, come quella portata avanti da Don Fortunato Di Noto, prete notoriamente anti-pedofilia. Questi nelle scorse settimane ha commentato la notizia sull’apertura della casa con sex dolls, sostenendo in maniera decisa: “Quelle sono bambole, le altre sono bambini reali, che per i perversi hanno lo stesso effetto. Il godimento”.
Accedere a questi servizi è alla portata di chiunque: si sceglie la bambola da un catalogo e si versa una cauzione, poi il giorno prima dell’appuntamento viene comunicato il luogo dove recarsi. Mezz’ora di “compagnia” costa 80 euro, cifra che sale a 100 euro per un’ora intera con la bambola o “col bambolo”. Il dato sconcertante è che a detta dei gestori sono in tanti – uomini e anche donne – sembra decine e decine di persone da tutta Italia, ad aver già fissato un appuntamento.
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