Padova, Isabella muore a 17 anni: il grido di dolore disperato del papà

Isabella Annese (Facebook)

Isabella Annese, 17 anni, è morta a causa delle conmplicazioni dovute all’ennesimo intervento chirurgico cui si era sottoposta per cercare di sfuggire alla fibrosi cistica, malattia che da tutta la vita la perseguitava. Isabella si è spenta venerdì al policlinico di Padova e suo padre si sfoga sul web: “Credo di impazzire”.

Terribile vicenda quella accaduta a Padova ad una famiglia numerosa che, purtroppo, ha perso uno dei suoi membri tragicamente. Isabella Annese, di 17 anni, avrebbe compiuto la maggiore età il 25 agosto ma si è spenta venerdì al policlinico di Padova stroncata dalla fibrosi cistica, malattia che la rincorreva da tutta la vita. La causa della morte di Isabella è stata imputata ad una complicanza dovuta all’ennesimo intervento subito dalla ragazza per cercare di contrastare la malattia.

La ragazza aveva 4 fratellini ed i genitori Corrado e Luisa che ne hanno dato la notizia attraverso Facebook.

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“Credo di impazzire, dammi la forza, aiutami tu”, questo il grido di dolore del papà di Isabella

La morte della loro bambina ha lasciato un immenso vuoto nel cuore dei suoi genitori Corrado e Luisa ma la disperazione del papà ha lasciato gli utenti di Facebook immersi nella tristezza ed , infatti, tanti sono stati i messaggi di solidarietà alla famiglia di Isabella da parte del social.

“Non so dove trovo la forza di scrivere ma lo faccio perché mia figlia era tanto amata da tutti. Isabella è volata in cielo come un angelo”, scrive Corrado Annarese il 6 giugno e Credo di impazzire, dammi la forza, aiutami tu”, è il grido che ha smosso anche gli animi più distaccati rispetto la vicenda.

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La famiglia di Isabella vive a Monteortone, una frazione di Albano Terme sui colli Euganei, a Padova dove gestisce ‘La Piccola Rosticceria’ e la mamma Luisa racconta di come nonostante l’impegno dell’attività la famiglia abbia tentato in ogni modo di salvare la ragazza dal suo triste destino:

“Nostra figlia ha affrontato un calvario fin dalla nascita – racconta Luisa Annese -. Tre, quattro ricoveri l’anno e continui trattamenti sanitari. Che lei ha sempre affrontato con forza e dignità“

Marta Colanera

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