Il poliziotto non è in servizio: definirlo “Sbirro di m…a” non è reato

insultare Poliziotto

Una sentenza della Cassazione assolve il colpevole di un insulto ad un poliziotto perché questi era fuori servizio

Insultare un poliziotto che non è in servizio non è un reato. Questa è la sentenza della Cassazione, che ha assolto un uomo che aveva apostrofato un poliziotto con l’epiteto “sbirro di m…a” perché l’uomo oggetto dell’insulto non era in servizio ed era in abiti civili. La sentenza ha ribaltato completamente il primo grado, dove i giudici del Tribunale di Como e quelli della Corte d’Appello di Milano avevano condannato quest’uomo a tre mesi di reclusione per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale. Ma la sentenza è stata completamente ribaltata in Cassazione e il poliziotto di Como non ha avuto giustizia, dopo essere stato apostrofato con un insulto relativo alla sua professione, solo perché in quel momento non stava esercitando la professione e non era in divisa. Una sentenza che, ne siamo certi, farà discutere parecchio.

Il poliziotto insultato come “sbirro di m…a”: la ricostruzione dei fatti

Il precedente riguarda un uomo originario di Napoli, il quale ormai già alcuni anni fa apostrofò con il poco carino epiteto un rappresentante delle forze dell’ordine, per l’appunto il poliziotto comasco. Il Tribunale della città lombarda e la Corte d’appello di Milano avevano ritenuto tale comportamento ingiurioso e meritevole di una condanna di tre mesi di reclusione. Con i presupposti per riconoscere quello che era sembrato essere un oltraggio a pubblico ufficiale in piena regola. Il tutto si era verificato all’interno di un bar, dove la persona che aveva offeso il poliziotto aveva bevuto più del dovuto, finendo col perdere la lucidità mentale.

Le offese era partite senza alcun motivo apparente nei confronti del poliziotto. Che però in quel frangente non rivestiva i panni di tutore della legge. E quindi adesso, secondo la nuova sentenza, non è da considerare tale. L’offesa pare fosse scattata quando il poliziotto si era qualificato come tale, chiedendo all’ubriaco se si trovasse a piedi o con un mezzo, per non risultare pericoloso per le persone. “Ma in quel momento non stava compiendo alcuna attività funzionale al servizio”, riporta l’ultima sentenza a lui sfavorevole.

A.P.

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