Sardegna depredata di sabbia e conchiglie dai turisti

La costa di Alghero (Thinkstock)
La costa di Alghero (Thinkstock)

La povera Sardegna viene quotidianamente depredata di sabbia, conchiglie, sassi, roccia e graniti dai soliti turisti che vogliono portarsi a casa un ricordo della loro vacanza sulle bellissime spiagge dell’isola. Questa abitudine oltre ad essere irrispettosa dell’ambiente naturale che viene di fatto depredato è vietata. I turisti però non sembrano preoccuparsene più di tanto e infatti continuano a fare razzie sulle spiagge della Sardegna, uno è stato addirittura trovato in possesso di 25 chili di bottino, tra sabbia, sassi e rocce. Una depredazione in piena regola. E senza nessuna vergogna.

Stufi di subire il continuo massacro delle loro spiagge i cittadini sardi si sono attivati con una campagna tramite facebook, aprendo la pagina “Sardegna rubata e depredata“. Attraverso la pagina si vuole sensibilizzare l’opinione pubblica a rispettare le spiagge della Sardegna e non portare via sabbia, sassolini, pietre e piante.

Sulla pagina facebook sono state pubblicate anche le foto delle gran quantità di bottiglie, buste e trolley pieni di sabbia, sassi e pietre che i turisti tentano di scippare alla Sardegna ma vengono scoperti ai controlli in aeroporto.

Gli autori della pagina facebook preferiscono restare anonimi, intanto l’iniziativa sta riscuotendo un grande successo, la pagina ha già raggiunto in pochi giorni 12mila “mi piace”, e ne hanno parlato molti giornali, sia in Italia che all’estero.

I promotori dell’iniziativa hanno dichiarato al quotidiano Repubblica: “Non ne potevamo più di vedere le nostre spiagge massacrate perciò abbiamo deciso che dove non possono arrivare i controlli ufficiali devono arrivare i cittadini. La pagina Facebook, per quanto di successo, è soltanto il primo passo. Vogliamo portare una petizione al Consiglio regionale perché si faccia carico del problema con iniziative di legge, ma soprattutto di promozione. Basterebbe consegnare a ogni turista che arriva in Sardegna un volantino per spiegare quanto il suo gesto sia grave e danneggi l’ambiente e ci vorrebbero anche maggiori controlli sulle spiagge”.

Il problema, infatti, è che molti turisti non sanno di infrangere la legge quando si portano dietro una bottiglietta con la sabbia della Sardegna. Occorre dunque più informazione e sensibilizzazione. Meglio prevenire che curare.

Valeria Bellagamba

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