Tra i luoghi che attirano maggiormente la curiosità dell’uomo, ci sono sicuramente quelli in cui sono state costruite le piramidi, sapevate che ne esistono anche in Italia e che non sono costruite dall’uomo?
Tra i monumenti più iconici del mondo ci sono ovviamente le piramidi egizie – lascito di un’antica civiltà che esisteva ben prima che dalle nostre parti emergessero popoli in grado di segnare la storia come gli Antichi greci e gli Antichi romani – e altrettanto fascino suscitano quelle costruite dalle società precolombiane nell’America centrale.

Ciò che rende così affascinanti questi luoghi è la testimonianza della grandezza della popolazione che le ha costruite. Opere così imponenti richiedevano infatti ingegno, capacità architettoniche, un’enorme forza lavoro e una stabilità socio-politica in grado da permettere alla civiltà di dedicare alla loro costruzione invece che pensare alla difesa dei propri confini.
Di costruzioni simili abbiamo esempi anche in Medioriente, sebbene le ziggurat presenti in Iran, Iraq e Sudan, lascito anche in questo caso di grandi civiltà antiche come quella mesopotamica e sumera, avessero una funzione era differente da quella egizia, poiché le piramidi sono monumenti funebri, mentre le ziggurat erano luoghi di culto, templi in cui venivano svolte le attività religiose e a volte anche quelle amministrative.
Di piramidi vere e proprie nel resto del mondo non ci sono tracce, ma qui in Italia abbiamo alcune “piramidi naturali” scolpite dal passare del tempo e dagli agenti atmosferici che non saranno un lascito dei popoli che abitavano la zona ma sono comunque testimonianza storica di come il territorio si evolva con il passare del tempo e con i cambiamenti climatici.
Le affascinanti piramidi italiane: dove si trovano e come raggiungere questi monumenti naturali nella valle del Renon
La nascita delle piramidi di terra nella valle del Renon è collocata alla fine dell’ultima glaciazione, circa 25mila anni fa. Una volta sciolti i ghiacci è rimasto infatti un deposito compatto di argilla morenica che nel corso dei secoli è stato erosa dall’azione delle piogge e della neve.

Il risultato di questa incessante azione atmosferica è stata la formazione di guglie alte 30 metri disposte l’una accanto all’altra. Il perché di questa peculiare forma è da attribuire all’azione protettiva dei massi in cima: le uniche parti del blocco originario di argilla rimaste sono quelle protette da un masso posto in cima che viene definito cappello.
L’azione protettiva dei massi non assicura a queste formazioni rocciose di resistere per sempre, poiché l’azione erosiva degli agenti atmosferici continua a danno delle pareti e delle basi di queste guglie, assottigliandole ogni anno di più, finché la base non è più grado di sorreggere il masso in cima e avviene un crollo strutturale.
Nella valle di Renon, poco sopra Bolzano, abbiamo tre differenti località in cui poter ammirare queste formazioni rocciose:
- Longomoso/Monte di Mezzo (Collalbo): Situate nella valletta del Rio Fosco, queste sono le piramidi più famose e fotografate del Renon. Le si può raggiungere da Collalbo attraverso il sentiero 24, una passeggiata di 20-30 minuti adatta a tutti.
- Piramidi di Soprabolzano: nascoste nella valletta del Rio Rivellone, queste sono raggiungibili in maniera semplice attraverso un percorso tematico. Partendo da Soprabolzano si può intraprendere il percorso ad anello nel quale si trovano anche informazioni sulla storia della zona e dei popoli che l’hanno abitata. In alternativa si può intraprendere il percorso 35 o di Freud, una camminata di un’ora e mezza che collega Soprabolzano a Collalbo.
- Auna di sotto: queste piramidi sono di colore bianco-grigiastro (a differenza di quello rossastro delle altre) e sono le meno conosciute della zona, ma non le meno spettacolari. Le si può raggiungere attraverso il percorso di trekking “Sentiero del Castagno” che parte dalla chiesa centrale della località e si snoda tra meleti e boschi fino ad offrire un punto di vista ravvicinato sulle piramidi.





