Basta selfie sotto la Torre Eiffel: la vera magia di Natale in Francia è a poche ore da Parigi, dove i borghi di pietra, vino caldo e luci scaldano per davvero il cuore.
Come negarlo, la Francia sotto Natale è un sogno nel cassetto di molti – sembra quasi che questo Paese si accenda proprio in inverno. Ma chi ci va, il più delle volte, finisce per restare intrappolato nel giro Parigi–Versailles–Montmartre, convinto che basti una foto per capire l’anima francese. E invece no. Perché c’è un’altra Francia, fatta di stradine di campagna, colline che profumano di vino e mercatini che non hanno bisogno di folle per essere speciali.

A circa 300/400 chilometri da Parigi, tre ore di auto o due di treno, e ci si ritrova in un mondo che sembra uscito da un film. Una Francia più silenziosa, più sincera, dove dicembre non è solo un mese ma un modo di vivere: lento, caldo, pieno di luce anche sotto la neve. Ma anche dove tuffarsi appieno nella Magia del Natale.
Un itinerario francese perfetto per chi ama il Natale (quello vero)
Per un weekend perfetto sotto Natale, si parte sicuramente da Colmar, a circa 360 chilometri da Parigi: difficile trovare un posto più natalizio di questo. Le case a graticcio sembrano uscite da un film, i canali si riempiono di luci e l’aria profuma di vin brûlé e brezel caldi. Un borgo che basta da solo per credere ancora nel Natale (e la foto qua sotto lo dimostra benissimo), ma il viaggio continua.

Da qui si prosegue verso Lione (460 chilometri da Parigi), dove dicembre sa davvero di biscotti alla cannella e castagne tostate – non a caso è tra le mete più amate a dicembre. Poi Pérouges, borgo medievale che sembra rimasto indietro nel tempo: vicoli stretti, botteghe di legno e galettes che, da sole, scaldano più di un caminetto.
A seguire Cluny, con l’abbazia che nei giorni di festa diventa il cuore di piccoli mercatini locali, e Le Rochepot, dove un castello fiabesco domina la valle. La notte si dorme in una tiny house tra le colline – minuscola fuori, ma grande come un sogno dentro.
Il giorno dopo tocca a Beaune e ai suoi tetti colorati, poi Flavigny-sur-Ozerain con le caramelle dei monaci e infine Digione, tra senape, cioccolata e luci che sanno di festa. Si torna a Lione con la sensazione di aver respirato la Francia più autentica – quella che non si fotografa, ma resta addosso.





