Il taglio dell’Irpef 2026 è ormai una realtà: ecco a gennaio chi e quanto risparmierà

Una delle misure maggiormente attese per il 2026 in materia fiscale è il taglio dell’Irpef, di cui più volte si è parlato e che sta per concretizzarsi. Ecco tutti i dettagli.

Com’è noto, le decisioni economico-finanziarie più importanti dell’anno vengono prese nell’ambito del Consiglio dei Ministri. Il governo, infatti, sta preparando la Legge di Bilancio di quest’anno. La manovra, però, è fatta anche di atti propedeutici.

Forbici e cartoncino tagliato a metà
Il taglio dell’Irpef 2026 è ormai una realtà: ecco a gennaio chi e quanto risparmierà – ViaggiNews.com

Due di essi sono il Dl Anticipi ed il Dpb. Il primo non è altro che un Decreto legge a carattere d’urgenza che contiene misure fiscali da attuare immediatamente. Si rende necessario quando bisogno intervenire prima del varo della Legge di Bilancio. È il caso dei sostegni rapidi per le famiglie o le imprese, la proroga di alcune misure in scadenza e l’anticipo degli sgravi fiscali.

Il Dpb è invece il Documento programmatico di bilancio, obbligatorio per le normative europee. A presentarlo è il Ministro dell’Economia e delle Finanze (Mef), in questo caso Giancarlo Giorgetti. Il Dpb serve infatti per dichiarare all’Unione europea quali misure fiscali verranno adottate, a quanto ammonta il deficit, le fonti di finanziamento e la spesa complessiva.

Di quanto sarà tagliata l’aliquota Irpef e chi ne beneficerà

Il Documento, dopo la presentazione in Cdm, viene inviato al Parlamento italiano e alla Commissione europea. Quest’ultima può decidere di approvare il Dpb così com’è oppure chiedere ad un Paese che venga allineato ai regolamenti europei sul deficit. Tra le misure più attese anticipate dal Ministro c’è il taglio dell’Irpef per il ceto medio. Una strategia che potrebbe costare allo Stato 9 miliardi in 3 anni e che ha lo scopo di lasciare più soldi per i lavoratori in busta paga.

Persona che firma documenti
Di quanto sarà tagliata l’aliquota Irpef e chi ne beneficerà – ViaggiNews.com

Sostanzialmente a scendere sarà la seconda aliquota Irpef, che dovrebbe scendere dal 35 al 33%. Il passaggio è previsto a partire dal 1 gennaio 2026, qualora il Dpb dovesse essere confermato e la misura dovesse effettivamente rientrare nella Legge di Bilancio di quest’anno. Il taglio riguarderà i redditi imponibili tra i 15mila e un euro e i 50mila euro. Ovvero, come già accennato, quello che è considerato il ceto medio.

È bene chiarirlo: non si tratterà di cifre enormi, ma i lavoratori avranno comunque a disposizione più soldi in ogni busta paga. Si tratta più che altro di un segnale della politica. L’esecutivo vuole ad ogni costo mantenere la promessa di ridurre la pressione fiscale sull’occupazione.

Aumentando il netto in busta paga potrebbero aumentare di conseguenza i consumi. L’aiuto ai dipendenti segnerebbe di fatto un nuovo tassello nella riforma fiscale complessiva su cui stanno lavorando gli uomini del Mef e dell’esecutivo.

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