Le mete gettonate in questo periodo sono quasi tutte fuori dal nostro Paese, ma c’è una città in particolare in questo periodo dell’anno che meriterebbe maggiore attenzione e rappresenta la scelta ideale per godere del tepore delle giornate autunnali.
Spesso, quando si pensa a partire per un viaggio, anche solo per un weekend fuori porta, si guarda al di fuori dei confini nazionali. Città come Parigi, Vienna, Zurigo, Berlino, Amsterdam e Londra in questo periodo dell’anno sono bellissime da visitare, sia perché non c’è la calca di altri periodi, sia perché le temperature non sono ancora quelle rigide dell’inverno ed è piacevole passeggiere per le vie di queste metropoli europee impreziosite dal tipico foliage autunnale.

Rimanendo in Italia attirano le mete più tradizionali come Roma, Firenze, Venezia e la frenetica Milano. Tutte queste città nominate sono splendide ed hanno il loro fascino intramontabile, ma sono accomunate anche da qualcos’altro, un alto costo per il viaggio – se ci si trova in luoghi distanti dalla meta – e soprattutto per soggiorno e vitto.
Allora perché non optare per una meta, sì conosciuta e frequentata ma meno gettonata dagli italiani, soprattutto per questo periodo dell’anno? Ad offrirci il suggerimento è nientemeno che il Guardian, storico tabloid britannico che ha stilato una classifica delle città perfette per questo periodo dell’anno.
Nel mezzo delle tradizionali Atene, Vienna, Zurigo e Lione, l’autrice dell’articolo ha suggerito anche una città italiana, ma non è andata sul classico perché è rimasta rapita da ciò che ha visto e provato in una città siciliana. Solitamente prese d’assalto dai turisti nei mesi estivi e in primavera, le città siciliane in autunno conoscono una fase di maggiore calma dal punto di vista turistico e questo le rende ideali per chi è alla ricerca di relax, buon cibo e anche cultura.
La città siciliana perfetta per andare in vacanza in autunno
Chi abita nell’isola sa bene che le città e i paesini che meritano attenzione sono innumerevoli – forse è la regione in cui c’è il maggior numero di tappe turistiche degne di nota – ma Liz Boulter – autrice dell’articolo del Guardian – è rimasta particolarmente colpita da una di esse, ossia il capoluogo di regione Palermo.

Parliamo di una città ricca di storia e tradizione che durante il Medioevo italiano è stata a lungo anche il centro abitato più popoloso d’Italia. Al suo interno troviamo una delle Università più antiche del mondo, castelli medievali, architettura tipicamente araba, ma anche un centro storico impreziosito da palazzi in stile barocco – il tardo barocco è ciò che accomuna l’estetica delle città siciliane – e art nouveau.
Impossibile poi non fare tappa al Teatro dell’Opera, alla Cattedrale del XII secolo, così come non si può non fare un giro per il mercato arabo del Capo dove si può fare una sosta a gustare il finger food tipico della zona, tra sfincioni, arancine (da quelle parti vanno declinate al femminile), panelle, pani ca meusa e l’immancabile cannolo alla ricotta (solitamente riempito sul momento).
Immancabile anche la tappa a Palazzo Butera, così come quelle al Museo Archeologico e ovviamente alla Vucciria. Quest’ultimo è un quartiere storico divenuto negli anni il centro nevralgico della movida del capoluogo siciliano, un posto in cui è possibile fermarsi per un aperitivo, una cena, ma anche per ascoltare musica e divertirsi.





