Addio pensione anticipata: dal 2027 non basteranno nemmeno 42 anni di contributi

Pensione anticipata? Nemmeno per sogno: le casse dell’Inps non lo permettono e, molto probabilmente, dal 2027 non basteranno nemmeno 42 anni di contributi per lasciare il lavoro.

La manovra di Bilancio 2026 è ormai alle porte e tutti siamo in attesa di sapere cosa verrà deciso in fatto di pensioni. Il Governo Meloni, da mesi, è al lavoro per una riforma strutturale che abbassi l’età pensionabile per tutti e vada oltre alla legge Fornero. Ma bisogna fare i conti con la situazione in cui versano le casse dell’Inps.

uomo anziano con la fronte contro il muro
Addio pensione anticipata: dal 2027 non basteranno nemmeno 42 anni di contributi/Viagginews.com

L’Inps, già al meeting di Rimini di fine estate, mise le mani avanti esplicitando le preoccupazioni di fronte ad un abbassamento dell’età pensionabile che non sarebbe stato sostenibile a lungo. Permettere a tutti di andare in pensione a 62 o a 64 anni, potrebbe rappresentare la classica goccia che fa traboccare il vaso.

Bisogna, anzi, incentivare le persone a restare al lavoro il più a lungo possibile tramite agevolazioni come il bonus Giorgetti che consiste in una decontribuzione: se si rinuncia alla pensione anticipata, fino all’età della pensione non si pagherà la propria quota di contributi all’Inps. Le ultime notizie, però, sembrano indicare una direzione ancora più drastica: dal 2027 potrebbero non essere più sufficienti nemmeno 42 anni di contributi per lasciare il lavoro.

Pensione anticipata: aumentano i contributi necessari

Brutte notizie per chi spera di lasciare il lavoro nei prossimi anni: potrebbero non essere più sufficienti nemmeno 42 anni di contributi. La pensione anticipata diventa un traguardo sempre più difficile da raggiungere. Ma quanto ancora dovremo timbrare il cartellino?

uomo alla scrivania disperato con la testa tra le mani
Pensione anticipata: aumentano i contributi necessari/Viagginews.com

Ad oggi, per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria, occorre avere almeno 67 anni di età e non meno di 20 anni di contributi. Per la pensione anticipata ordinaria, invece, sono sufficienti 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Un requisito molto alto che, però, a coloro che hanno iniziato a lavorare intorno ai 18 anni consente di lasciare il lavoro anche prima dei 60.

La pensione anticipata ordinaria, tuttavia, sta causando troppe uscite dal lavoro prima dei 67 anni ed è per questo che, da quest’anno, coloro che rinunceranno e resteranno a lavorare potranno beneficiare del bonus Giorgetti. Ma non è ancora sufficiente e dal 2027 le cose potrebbero cambiare ancora. Se la Legge Fornero resterà in vigore, dal 2027 ci sarà un aumento dell’età pensionabile di tre mesi. Il Governo Meloni ha dichiarato più volte di voler bloccare tale aumento ma questo, inevitabilmente, metterebbe in crisi l’Inps. Come uscire da questa impasse?

Una delle soluzioni che potrebbe essere adottata è questa: consentire di lasciare il lavoro dopo 42 anni e 10 mesi – o 41 anni e 10 mesi – di contributi solo a coloro che hanno compiuto 64 anni. Prima di tale età, invece, si dovrà raggiungere il traguardo di 43 anni e 1 mese di contribuzione per gli uomini e 42 anni e 1 mese per le donne. Discorso analogo per la pensione di vecchiaia: niente aumento dell’età pensionabile, i lavoratori potranno accedere alla pensione a 67 anni ma riceveranno il primo assegno un mese più tardi in modo di dare un po’ di respiro all’Inps.

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