Lavorando da casa risparmi davvero? Meglio che controlli questo dettaglio o a fine mese piangerai

Lo smartworking è davvero una buona idea dal punto di vista economico? Potrebbe stupirti quanto ti fa spendere ogni mese.

Dopo che nel 2020 la pandemia ha costretto diverse aziende a chiedere ai dipendenti di lavorare da casa lo smart working è diventata un’abitudine per molti. Sempre più persone ai colloqui di lavoro domandano se sia possibile svolgere il lavoro da casa almeno per qualche giorno alla settimana. I vantaggi che dà non sono pochi, a partire dal tempo che si risparmia senza doversi avviare in auto.

Donna che fa calcoli e scrive su dei documenti
Lavorando da casa risparmi davvero? Meglio che controlli questo dettaglio o a fine mese piangerai. – (viagginews.com)

Chi non ha mai avuto questa possibilità vede il lavoro da remoto come un paradiso, dove stare tranquilli in salotto al PC mentre si fa colazione. Viverlo spesso disillude un po’, soprattutto per il fatto che si lavora in solitudine o è facile distrarsi in un ambiente familiare. Serve farci l’abitudine ma anche valutare se convenga dal punto di vista economico.

Se da un lato si evita di dover usare il carburante per la macchina o di pagare i mezzi pubblici lo smart working non è esente da costi. Chiedere nel contratto di poter lavorare da remoto senza valutare ogni aspetto porta a rimetterci sul lungo periodo e non è una scelta da fare alla leggera.

I costi legati allo smart working

Per fare smart working serve preparare una postazione adeguata in casa, dove ci sia spazio sufficiente, tranquillità e la giusta illuminazione. Se in primavera e in estate si può contare sulla luce naturale però quando le giornate si accorciano bisogna per forza ricorrere a quella artificiale. In più si usa già la corrente domestica per l’alimentazione del computer o del cellulare.

Postazione di smart working con laptop, schermo e lampada
I costi legati allo smart working. – (viagginews.com)

Non parliamo poi di chi utilizza più schermi o ha bisogno di ricorrere anche allo scanner e alla stampante. Sono tutte spese in termini di corrente elettrica di cui fatichiamo a renderci conto dato che arrivano sulla bolletta, ma che non sono da sottovalutare. Secondo i dati disponibili al momento lavorare da remoto porta a un aumento annuo di 1.200 euro per famiglia.

Si tratta di una stima calcolata considerando una postazione di home office da 3,2 kWh, che costa circa 0,51 euro al giorno. Il peggio è che questa valutazione tiene conto solo dei consumi di un solo laptop o PC, senza considerare i casi in cui se ne usano diversi in simultanea. Per non parlare del riscaldamento domestico che in inverno rimane attaccato tutto il giorno.

Oltre a portare le famiglie a valutare una spesa extra lavorare da remoto porta a inquinare di più che non andando in ufficio con la macchina. Ogni anno infatti si producono ben 3 tonnellate di anidride carbonica in più.

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