Il Bonus asilo nido continuerà ad essere attivo nel 2026 ma con alcune modifiche che sono state spiegate dall’INPS nella Circolare numero 123.
I genitori di bimbi sotto i tre anni devono conoscere le modifiche sostanziali che l’INPS ha effettuato sul Bonus asilo nido. Cambiamenti per le famiglie e le strutture che entreranno in vigore nel 2026. I dettagli sono stati inseriti nella Circolare 123 del 5 settembre.

Gli asili nido sono essenziali per i genitori entrambi lavoratori che non hanno appoggi in familiare per la cura dei bimbi piccoli durante l’orario lavorativo. Le strutture ospitano i bambini a fronte del pagamento di una retta mensile piuttosto onerosa. Mediamente l’importo mensile in un asilo comunale si aggira sui 300 euro ma varia molto in base alla Regione e al Comune di residenza.
Negli asili privati, invece, la retta tocca i 500 euro al mese e supera gli 800 euro nelle grandi città. Quasi uno stipendio va via tra asilo nido e spese per il bambino che nei primi anni di vita sono alte considerando pannolini, prodotti alimentari e prodotti per l’infanzia vari. L’aiuto del Bonus asilo nido, dunque, è molto importante e nel 2026 sarà richiedibile da più famiglie.
Come funzionerà il nuovo Bonus asilo nido
Il Bonus sarà richiedibile non solo per l’asilo nido tradizionale ma anche per altri servizi educativi per l’infanzia. Nidi, micronidi per bambini tra i 3 e i 36 mesi, sezioni primavera che accolgono bambini tra i 24 e i 36 mesi, spazio gioco per i bimbi di età compresa tra 12 e 36 mesi (5 ore al giorno senza mensa), e servizi educativi in contesto domiciliare con gruppi ridotti di bimbi tra 3 e 36 mesi. Queste tutte le realtà coinvolte nel Bonus asilo nido nel 2026.

Sono esclusi i centri per bambini e famiglie dove è presente un adulto accompagnatore e ogni servizio di natura ricreativa come pre-scuola e post-scuola. Sarà l’INPS a verificare l’idoneità delle strutture prima di concedere il Bonus ai genitori. Un’altra novità importante che partirà nel 2026 è l’introduzione del meccanismo di ultrattività delle domande. Significa che quando la richiesta di accesso alla misura verrà accolta non ci sarà più bisogno di inoltrare domanda l’anno successivo.
I suoi effetti, infatti, rimarranno attivi nel tempo fino al mese di agosto dell’anno in cui il bambino compirà tre anni. Si toglie un’incombenza alle famiglie, dunque, con snellimento della burocrazia. Negli anni successivi al primo il genitore dovrà solo accedere al servizio INPS sul portale e prenotare le risorse specificando le mensilità di cui si necessita la copertura (massimo 11). Si dovrà allegare la documentazione del pagamento minimo di una retta per confermare il diritto al Bonus.





