Bollo auto: cambia tutto (ma in peggio) ecco i più colpiti

Una novità per il bollo auto non fa felici molti proprietari di veicoli: dal prossimo anno cambia tutto, ecco chi saranno i più colpiti.

Tra le varie tasse che siamo abituati a pagare c’è anche il bollo auto, ovvero la tassa sulla proprietà che viene pagata da chiunque sia proprietario di un veicolo. Avere un’automobile, oltre ad effettuare una costante manutenzione e fare rifornimento di carburante, implica anche pagare un’assicurazione e una tassa sul possesso.

collage chiavi auto e banconote di euro
Bollo auto: cambia tutto (ma in peggio) ecco i più colpiti – viagginews.com

L’importo varia a seconda del tipo di auto e dalla regione di residenza, ma anche delle condizioni della stessa e di quelle in cui versa il proprietario. Molti sono costretti a pagarlo, mentre altri possono avere l’esenzioni: in vista del nuovo anno, però, cosa cambierà?

Detto che tanti si troveranno a pagare anche in situazioni in cui prima non si era obbligati a farlo, molti hanno delle esenzioni: ecco tutti i dettagli in merito ai pagamenti e alle vari modalità regionali, le novità in vigore a partire dal prossimo 1 gennaio 2026.

Bollo auto, cosa cambia nel 2026: dalle esenzioni ai nuovi pagamenti

Dal prossimo 1 gennaio 2026 ci saranno alcune novità in merito al pagamento del bollo auto, nonostante per la maggior parte dei casi i criteri rimangano gli stessi; potenza del veicolo e regione di residenza. Per la fortuna di molti, in ogni caso, se un’auto risulta immatricolata da più di 20 anni, l’importo calcolato del bollo non va corrisposto; lo stesso vale per i veicoli utilizzati esclusivamente per fini professionali e commerciali.

donna al volante
Bollo auto, cosa cambia nel 2026: dalle esenzioni ai nuovi pagamenti – viagginews.com

Negli altri casi, la tassa continuerà a venire calcolata in base ai kW indicati al punto P.2 della carta di circolazione, oltre che alla classe Euro (più è bassa, più aumenta l’importo base).  Vengono confermati i 2,58 €/kW per le Euro 4, i 2,70 €/kW per le Euro 3, i 2,80 €/kW per le Euro 2, 2,90 €/kW per le Euro 1 e 3 €/kW per le Euro 0. Per i kW sopra quota 100 importo maggiorato del 50%, con le regioni che potrebbero anche aumentare gli importi fino ad un 10% annuo.

Altra importante novità il termine di pagamento: ad oggi, come già succede in Piemonte e in Lombardia, in tutte le regioni la tassa sarà pagata ogni 12 mesi, a partire da quello di immatricolazione; potrebbe anche essere aggiunto il pagamento quadrimestrale per alcune categorie di veicoli, ma la decisione in questo caso spetta alle singole regioni.

Aumenta il termine entro cui pagare la tassa, che diventerà sempre l’ultimo giorno del mese successivo a quello di immatricolazione; per le scadenze successive, il termine di pagamento è l’’ultimo giorno del mese in cui il veicolo risulta essere stato immatricolato. I controlli saranno molto più rigidi per evitare frodi con finte sedi di comodo per le imprese, mentre la tassa sarà dovuta anche per le auto sottoposte a fermo amministrativo di natura fiscale.

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