Il paragone con i Caraibi non è poi così provocatorio: non lontano da Roma esiste davvero un bacino d’acqua color smeraldo.
La straniante suggestione di sentirsi ai Caraibi pur muovendosi nei dintorni di Roma nasce dalla colore cristallino dell’acqua, in cui si specchia una vegetazione rigogliosa. Sì, la sensazione è proprio quella trovarsi in un luogo esotico e affascinante. Anche se, a conti fatti, si è fermi a meno di un’ora di distanza dalla Capitale.

Per trovare questa meraviglia bisogna arrivare a Subiaco, una cittadina di per sé assai attrattiva, ubicata sotto i monti Simburini e piena di architetture religiose di grande rilievo, come il Sacro Speco e il monastero di Santa Scolastica.
All’interno di questo Comune ci cela un enorme e antico bosco di faggi, situato su un altopiano da cui ha origine il fiume Aniene. Per arrivarci, basta davvero un piccolo viaggio: un’ora circa in auto, lungo l’A24, con uscita Vicovaro. Proseguendo per Subiaco e seguendo le indicazioni per i monasteri Benedettini, si può parcheggiare nei pressi del già citato monastero di Santa Scolastica o della Villa di Nerone e da lì intraprendere un sentiero che taglia il bosco.
Dopo una camminata non lunghissima si scorgerà un laghetto: ed eccoli i Caraibi a qualche chilometro da Roma! Si tratta del laghetto di San Benedetto, così pulito e fresco perché alimentato dal fiume Aniene e da una cascata naturale. Il colore di queste acqua può variare da sfumature del verde smeraldo all’azzurro. E nelle giornate di sole quell’azzurro diventa sorprendentemente cristallino, premiato dai riflessi della natura circostante: rocce calcaree, faggi, pioppi, salici e noccioli.
Come raggiungere il laghetto di San Benedetto: il bacino che a Roma paragonano ai Caraibi
Il sentiero per raggiungerlo è breve: sono circa due chilometri. Quindi, anche procedendo a passo lento, in mezz’ora si arriva a destinazione. Lungo tutto il percorso si troveranno installazioni zen e vari punti panoramici per fermarsi a guardare la natura o a riflettere. Siamo nei luoghi dove San Benedetto sviluppò la sua spiritualità, fra sentieri che lui stesso percorse mille volte, in stato di contemplazione.

Qui il santo sperimentò la vita eremitica presso l’antica villa costruita da Nerone. Dopodiché fondò in zona ben tredici monasteri, per dare ospitalità ai suoi primi discepoli. Bisogna per questo avvicinarsi a questo luogo con grande rispetto. Ci si può fare il bagno… Ma l’acqua è molto fredda, anche in piena estate. Bisogna far attenzione anche al fondale, che è roccioso e non lineare.
A parte il fragore della cascata, tutto è silenzioso: è davvero un’oasi di pace. Tranne in piena estate, quando viene preso d’assalto dai romani e diventa un po’ più caotico. Per questo l’ingresso è contingentato. Bisogna pagare 3 euro. Un prezzo più che onesto per visitare i Carabi di Roma!





