Medici preoccupati per quello che accadrà in autunno: bisogna agire subito per evitare rischi

Sembra che l’autunno e l’inverno prossimi non saranno per nulla facili per quanto riguarda l’influenza e gli ospedali.

A lanciare l’allarme è Guido Quici, presidente del sindacato dei medici Federazione Cimo-Fesmed, che richiama l’attenzione sull’esperienza australiana come indicatore delle sfide imminenti. Ma che cosa è successo in Australia?

termometro digitale e in secondo piano bambino a letto
Medici preoccupati per quello che accadrà in autunno: bisogna agire subito per evitare rischi – viagginews.com

Secondo i dati registrati a luglio si è registrato il maggior numero di casi settimanali di influenza degli ultimi sei anni, con un incremento delle infezioni del 70% rispetto al 2024 e un aumento dei ricoveri del 50% nell’arco di due settimane. Ed è stato segnalato il peggior aumento storico delle ore di servizio delle ambulanze, con un totale di 5.866 ore di ritardo. Questi dati rappresentano un campanello d’allarme per il nostro Paese, che si prepara a vivere una stagione influenzale tra le più gravose degli ultimi anni.

Da qui, secondo l’esperto, la necessità di organizzare tutto il comparto sanitario italiano perché i dati australiani potrebbero essere gli stessi che si registreranno in Italia. Guido Quici è sicuro: occorre organizzare una seria campagna vaccinale, rivolta prioritariamente a personale sanitario, anziani e pazienti fragili, per ridurre l’impatto dell’epidemia. Inoltre, è fondamentale prevedere presidi territoriali dedicati alla gestione dei casi di influenza meno gravi, così da alleggerire la pressione sugli ospedali.

Prossima influenza in Italia: i dati sono preoccupanti

Ci sarà di colmare le carenze di personale sanitario, garantire percorsi separati durante il picco influenzale e organizzare i reparti per limitare la circolazione del virus.

donna a letto con straccio in testa e termometro in mano
Prossima influenza in Italia: i dati sono preoccupanti – viagginews.com

Il presidente di Cimo-Fesmed avverte che intervenire solo quando il sistema sanitario sarà già in crisi sarebbe inutile: “Bisogna agire ora”. L’obiettivo è evitare l’affollamento dei Pronto soccorso, il blocco delle ambulanze in attesa di barelle e le assenze del personale sanitario per malattia. A questo si aggiunge la sfida di contrastare lo scetticismo vaccinale che ancora oggi spinge molti soggetti fragili a non proteggersi tempestivamente. La fascia di eta’ più colpita – scrivono gli esperti dell’ Istituto Superiore di Sanità, è quella dei bambini al di sotto dei cinque anni in cui si osserva un’incidenza pari a circa 30,8 casi per mille assistiti e quella tra 5 e 14 anni pari a 15,9. In questi casi, gli esperti consigliano di far riposare il bimbo influenzato, anche se non necessariamente a letto, e di evitare i cosiddetti rimedi della nonna, come le spugnature con aceto e la borsa d’acqua fredda sulla fronte. Eventualmente e’ meglio fare delle spugnature con acqua tiepida per dare al bambino una sensazione di benessere.

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