La casa in affitto è l’unico modo per tante persone di avere la propria indipendenza. Attenzione a cosa verificare prima della firma del contratto.
Comprare casa è sicuramente la soluzione preferita dagli italiani ma non sempre è possibile. Le banche concedono il mutuo solo a clienti affidabili dal punto di vista creditizio e non tutti hanno una sostanziosa busta paga da contratto a tempo indeterminato da mostrare.

L’affitto è l’alternativa per chi si è visto negare un mutuo oppure non vuole gettarsi nel lungo percorso di acquisto di un immobile. Ogni mese si pagherà una certa somma al proprietario di casa, le spese saranno condivise (quelle ordinarie sono a carico dell’inquilino, quelle straordinarie del conduttore), e si avrà la possibilità di cambiare abitazione se non si è soddisfatti.
Prima di firmare il contratto, però, ci sono dei controlli da effettuare. Non parliamo solamente delle condizioni in cui versa l’abitazione. Durante la visita si sa che bisogna verificare il funzionamento della caldaia, controllare che non ci siano muffe e crepe sui muri, controllare che lo scarico della doccia/vasca funzioni per evitare un allagamento e così via. Il controllo che noi suggeriamo è quello del possibile pignoramento dell’abitazione.
Casa in affitto, se pignorata cosa succede?
Con il pignoramento l’ufficiale giudiziario intima al debitore di non disporre di nessuno dei beni di proprietà volti a soddisfare le ragioni del creditore. La casa pignorata, infatti, sarà in attesa di vendita all’asta o di assegnazione. Il debitore resterà proprietario dell’immobile ma non potrà né venderlo né affittarlo.

Nonostante la normativa c’è chi viola il divieto e affitta la casa pignorata. Cosa succede all’inquilino inconsapevole? Se la data del contratto di locazione è antecedente il pignoramento allora potrà opporsi alla procedura esecutiva e alla vendita forzata dato che l’esecuzione dovrà attendere la fine del contratto. Se, invece, la data di locazione è successiva al pignoramento il contratto sarà valido solo se stipulato con l’autorizzazione del Giudice. In caso contrario sarà nullo, non opponibile alla procedura esecutiva.
Una volta che la casa sarà venduta all’asta il nuovo proprietario dovrà rispettare il contratto d’affitto (se valido) per massimo 6 anni se l’inquilino dimostrerà di aver vissuto nell’appartamento prima dell’azione giudiziaria. Con una locazione di oltre 9 anni il contratto sarà opponibile solo per i primi 9 anni dalla dati di inizio dell’affitto. Insomma, l’inquilino si troverebbe in mezzo a beghe legali senza aver voluto questa situazione. Eseguire un’ispezione ipotecaria prima di firmare il contratto d’affitto potrà evitare problemi Si può richiedere anche online gratuitamente con i servizi dell’Agenzia delle Entrate.





