Se hai lo smartphone è possibile che durante i controlli durante il viaggio venga chiesto di sboccarlo.
Lo smartphone è un fedele alleato della vita quotidiana, figuriamoci se non lo portiamo in viaggio. Staccare da questa dipendenze farebbe bene ma pochi hanno il coraggio di farlo. Bisogna sapere, però, che durante un controllo in viaggio potrebbe finire nelle mani di terze persone con una violazione della privacy legalizzata.

Siamo consapevoli che la tecnologia, Internet e lo smartphone sono una minaccia alla nostra privacy. Un po’ perché tramite i social rendiamo tutti – e proprio tutti – partecipi della nostra vita postando foto, video, condividendo idee e pensieri. Un po’ perché ci sono app pensate proprio per spiarci, il microfono del cellulare ascolta le conversazioni e i nostri dati possono finire in qualsiasi mano con pochi click.
Pur essendo consapevoli dei pericoli cerchiamo di gestirli e soprattutto di non consegnare il device nella mani di terze persone. Eppure potremmo essere chiamati a farlo. Le Forze dell’Ordine utilizzano strumenti vari creati per estrapolare informazioni dai dispositivi elettronici sia dei cittadini locali che dei turisti. Viaggiare in alcuni Paesi, dunque, può significare essere oggetto di una violazione della privacy legalizzata.
Chi è autorizzato a spiare i nostri smartphone
Gli agenti di polizia cinesi sono dotati di un software malevolo che possono usare collegando uno smartphone o anche un computer all’auto per accedere ad informazioni private del turista. Capita specialmente durante i controlli in aeroporto. Per poter procedere, però, le autorità dovranno entrare materialmente in possesso del dispositivo elettronico e chiedere al proprietario di sbloccarlo.

Nulla di nascosto, dunque, il turista saprà che verrà monitorato. In particolare gli agenti potranno avere accesso a messaggi, foto, dati di geolocalizzazione, registrazioni audio, dati personali e sensibili nonché ai contatti della rubrica. Come detto siamo in Cina ma capita anche in America dove la normativa prevede questa possibilità. Una metodologia di sorveglianza che è discutibile, lede la privacy e i diritti dei cittadini e per questo è stata già denunciata.
Aspettando che vengono presi provvedimenti, però, non si potrà rifiutare di sbloccare il cellulare. Se durante un controllo alla dogana le autorità chiederanno di accedere ai dispositivi elettronici e il turista non lo permetterà allora non potrà entrare nella nazione. L’ingresso sarà negato anche in presenza di presunte anomalie. Per evitare problemi, dunque, si consiglia di rimuovere i dati sensibili prima della partenza, fare un backup dello smartphone, eliminare più informazioni, immagini e documenti possibili e aggiungere password e pass-code validi per tutelare la propria privacy in caso di controlli.





