Ridurre drasticamente le liste d’attesa, puntando su prestazioni extra orario retribuite sia ai medici che agli infermieri.
Ovvero, smaltire oltre 200.000 prestazioni arretrate e riportare il sistema sanitario su binari di efficienza. Una missione audace ma necessaria per tagliare una volta per tutte le lunghissime liste di attesa per chi ha bisogno di aiuto sanitario.

Per decongestionare il sistema pubblico e ridurre drasticamente le liste di attesa, è previsto un maggiore ricorso alle strutture private convenzionate. Queste potranno erogare visite, esami e interventi in nome e per conto del Servizio Sanitario Regionale, sotto monitoraggio delle aziende sanitarie. Sarà necessario garantire la presenza di infermieri qualificati anche nel privato, per assicurare continuità e qualità assistenziale. Stiamo parlando della regione Sicilia, dove sono previsti straordinari retribuiti di 100 euro per i medici e 50 per gli infermieri.
Straordinari incentivati: ai medici specialisti verranno riconosciuti 100 euro l’ora per le attività aggiuntive svolte al di fuori dell’orario ordinario e agli infermieri, sarà corrisposto un compenso di 50 euro l’ora. Una misura che, se applicata in modo uniforme e trasparente, potrebbe alleggerire i carichi assistenziali e incentivare la partecipazione del personale alle attività straordinarie, spesso svolte in condizioni di emergenza cronica e sottopagata.
Buone nuove per gli italiani: straordinari pagati molto bene per ridurre le liste di attesa
Il piano della regione Sicilia prevede un primo stanziamento già operativo, cui seguiranno ulteriori finanziamenti nei prossimi mesi.

Le ASP riceveranno risorse proporzionate alla capacità di attuazione e al fabbisogno locale. Le somme complessive ammontano a decine di milioni di euro, tra fondi regionali e nazionali. Il piano prevede obiettivi vincolanti per i dirigenti sanitari. Chi non raggiungerà i target previsti sulle liste d’attesa potrà essere sostituito. Verifiche trimestrali e annuali valuteranno l’efficacia degli interventi, compreso l’utilizzo delle risorse straordinarie.
A giugno 2025, le prestazioni arretrate superano le 200.000 unità. La carenza di personale medico e infermieristico, unita alla pressione del pronto soccorso e ai pensionamenti, ha rallentato i progressi anche nelle aziende più organizzate. Il piano regionale cerca di tamponare il problema.
Per la prima volta, anche gli infermieri vengono inclusi in un sistema premiante per le attività aggiuntive. Il compenso di 50 euro l’ora rappresenta un riconoscimento economico importante, ma resta da capire quale sarà il loro ruolo concreto nell’ambito del piano: solo esecutivo o anche decisionale e clinico? Staremo a vedere.





