Pronti a sfatare tutti i miti che diffondono notizie errate, i jeans sono nati qui, non in America.
Tutti pensano che i jeans siano nati in America, ma non è affatto vero: sono originari di questo luogo. Qui si uniscono storia, evoluzione e moda, elementi che contraddistinguono il capo d’abbigliamento più versatile e amato che ci sia.

I jeans sono amati perché pratici e versatili. Ne esistono di tantissime tipologie, skinny, over-size, a zampa di elefante, strappati, a doppia cucitura, e chi più ne ha, più ne metta! Sono comodissimi e adatti a molteplici occasioni.
Non è detto che non si possano indossare gli stessi jeans ad una cena elegante, basta unirci una camicia e degli accessori più raffinati, e poi sfruttarli per la moda di tutti i giorni con delle sneakers e una t-shirt.
Ma perché si pensa che i jeans siano americani se uno dei modelli più antichi è stato posseduto da Giuseppe Garibaldi? Ebbene, l’Italia vanta di questo primato, che va protetto.
Dove sono nati i jeans? Sono originari di qui, incredibile!
L’America ha senza dubbio il merito di aver reso i jeans un capo abbastanza diffuso, mentre invece l’Italia ne è la genitrice al 100%. Si tratta di diverse visioni culturali, le quali uniscono i due Paesi in una storia strabiliante e ricca di intrecci inediti.

Il termine “bleu de Genes” permette già di capire che la storia dei jeans parte dal tessuto che ha le sue origini proprio a Genova!
“Jeans o Tela Genova” risale al XV secolo nella città. Qui si produceva il tessuto blu usato per tele e teloni. Simile era il “denim” impiegato invece per i pantaloni di marinai genovesi. Il “maestro della tela jeans”, un pittore anonimo del XVII secolo, realizzò quadri con persone che indossavano questo capo. Uno dei più antichi apparteneva a Garibaldi, genovese di origine.
La storia si evolve quando nel 1873 Levi Strauss e il sarto Jacob Davis brevettarono il jeans moderno. Sfruttarono i pantaloni in denim con rivetti in rame nei punti di usura come le tasche. Prima chiamati “waist overalls”, questi pantaloni divennero la divisa di operai, minatori e cowboy, ottenendo un grande successo.
Dal 1890 scaduto il brevetto, il termine jeans prese il nome di “denim”, e molti altri produttori come Lee Wrangler ne fecero nuove versioni. Nel ‘900 si aggiunse la tasca posteriore, poi la cintura e la zip. Ancora nel 1935 ci fu il lancio del primo jeans da donna e nel ’37 comparve per la prima volta nella rivista Vogue.
Nella seconda guerra mondiale, “Rosie the Riveter” fu nominata l’eroina in denim, divenendo simbolo delle donne americane nelle fabbriche. Dal dopoguerra, diventa capo per il tempo libero. Grazie al rock ‘n roll degli anni ’50 furono un simbolo giovanile, nei ’60 invece di contestazione e rivolte.
Mentre dai ’70 fino ai ’90 si innescò un processo che li rese sempre di più oggetti di lusso. Ad oggi il prodotto è uno dei più amati: chiunque ha dei jeans nell’armadio, e tutti devono sapere che sono nati a Genova, sono italiani!





