La Sicilia è una regione ricca sia dal punto di vista monumentale e storico che da quello paesaggistico. Nota principalmente per le sue numerose e incantevoli spiagge, l’isola più grande d’Italia cela al suo interno delle location meno note ma non per questo meno suggestive e affascinanti, come le Gole dell’Alcantara.
Se dovessimo scegliere un unico pregio della Sicilia come terra, questo sarebbe sicuramente la varietà dei suoi paesaggi. Nell’isola italiana è infatti possibile rilassarsi in spiagge composte da ciottoli, in altre di sabbia finissima color oro o avorio, ma anche in cale sovrastate dalle rocce e sugli scogli, di natura argillosa come la celeberrima “Scala dei Turchi” ad Agrigento, o sedimentaria come nel siracusano (al Plemmirio per esempio) o di natura magmatica come quelle del catanese.

Tale varietà la si trova anche nelle zone interne, dove è possibile ammirare zone desertiche, collinari, montuose, fluviali, lacustri, ampie pianure e campagne a perdita d’occhio, boschi, pinete e ovviamente zone vulcaniche. L’Etna, vulcano principale dell’isola (nonché il più grande d’Europa e l’unico attivo insieme a Stromboli – situato nell’arcipelago delle Isole Eolie a largo di Messina), ha contribuito enormemente nel generare questa diversità paesaggistica.
Basta recarsi nei pressi di Catania o dell’acese, per rendersi conto che è possibile ammirare diversi tipi di paesaggio con soli 5-10 minuti di percorso in auto e avere la sensazione di trovarsi in un posto completamente differente dal precedente. Tra le “opere” create dall’attività vulcanica nel corso dei secoli, probabilmente la più spettacolare sono le Gole dell’Alcantara.
Le origini delle Gole dell’Alcantara e le indicazioni per raggiungerle
Le gole sono frutto dell’azione eruttiva dell’Etna e di quella erosiva dell’Alcantara. Il fiume – uno dei più importanti dell’intera regione – ha origine sul Monte Musarra (sui Nebrodi), a 1.250 mq sul livello del mare e percorre 48Km durante i quali viene alimentato da diversi affluenti che contribuiscono a consentirgli di raggiungere la zona balneare.

In epoca preistorica il vulcano ha riversato nella zona in cui il fiume Alcantara si avvicina alla costa per poi sfociare nel Mar Ionio, in quello che è oggi il territorio di Motta Camastra. La lava si è raffreddata molto lentamente, il che – insieme all’azione erosiva dell’acqua del fiume – ha permesso la formazione delle tipiche fessurazioni a prisma che oggi è possibile osservare direttamente dal fiume. Tali prismi esagonali assumono diverse conformazioni mentre si procede lungo il fiume, alcuni sono a “Canna d’Argano” altri ad “Arpa o Ventaglio”.
Complesso spiegare a parole l’emozione che si prova nel percorrere le gole a piedi o in Kayak. Chiunque sia interessato può decidere di visitarle in autonomia, oppure pagare il biglietto d’ingresso di 2 euro per richiedere una visita guidata. Per quanto riguarda l’attività sportiva bisogna invece rivolgersi ad aziende private ed i costi variano in base a chi organizza i tour.
Situato nei pressi del comune di Motta Camastra (Messina) – uno dei comuni siti all’interno del Parco Naturale dell’Alcantara, zona che rappresenta una sorta di linea di confine immaginaria tra la provincia di Catania e quella di Messina – questo canyon di origine basaltica è raggiungibile dalla Statale 185. Proprio in un tratto della Statale si trova la scalinata che permette di scendere per lungo le pareti rocciose fino ad arrivare allo sbocco delle Gole di Larderia, dove è possibile ammirare la magnificenza del canyon dalle spiagge sabbiose che costeggiano il fiume.





