Il nuovo turismo sembra essere “mannaro”: ecco di cosa si tratta e perché è coinvolta anche l’Italia.
Viaggiare è una delle attività per cui tante persone si sforzano di trovare tempo e denaro: a prescindere dalla meta e dal tipo di viaggio che si sceglie di fare, ogni volta che si lasciano i confini del proprio quartiere, andando più o meno lontano, si compie un’esperienza unica e arricchente.

Grazie ai tanti mezzi di trasporto a disposizione e la possibilità di usufruirne a prezzi molto accessibili, il turismo è diventato da anni un fenomeno di massa: anche solo con qualche decina di euro, è ora possibile prendere un aereo e passare anche solo un week end in un altro paese.
I nuovi fenomeni del turismo moderno portano però a nuovi comportamenti e dinamiche, non sempre caratterizzati in senso positivo: per questo è nato il neologismo di “turismo mannaro”, coniato tra l’altro proprio nel nostro paese e che serve per indicare un particolare comportamento che sta prendendo piede.
Cos’è il “turismo mannaro”, il neologismo tutto italiano per un nuovo fenomeno
Come riporta Il Corriere, sempre più nuovi termini sono utilizzati per indicare fenomeni strettamente collegati al turismo di massa, in molti casi anche piuttosto limitanti e non proprio positivi. Ad esempio, un neologismo tutto italiano è proprio “turismo mannaro”, che va ad indicare tutti quei turisti che, come “lupi” a zonzo nelle città, finiscono per avere dei comportamenti incivili.

Con la scusa del viaggio, molti turisti si lasciano andare ad atteggiamenti sopra le righe, irrispettosi e dannosi, che magari durante la loro vita quotidiana non hanno, ma che invece in vacanza si sentono “autorizzati” ad avere. Il termine è diventato virale sui social proprio per descrivere il caos portato nelle più grandi città d’arte italiane o nelle maggiori località turistiche da masse di turisti; ad oggi, sta proprio ad indicare quel turismo che invade lo spazio urbano o naturale, arrivando anche a sovrastare le comunità locali, la flora, la fauna e le risorse del territorio.
Come un “predone moderno”, il “turista mannaro” porta scompiglio negli ecosistemi in cui entra temporaneamente e in cui di fatto viene ospitato, mettendone a rischio gli equilibri; un fenomeno ormai sempre più presente e che, per forza di cose, le amministrazioni locali e nazionali dovranno studiare bene per evitare che porti altre preoccupazioni e danni.





