In Italia c’è un villaggio di Babbo Natale che profuma di vin brulè e legna accesa: apre a breve

Elfi, vin brulè e quella magia che piace tanto: i mercatini di Natale più belli d’Italia vanno visitati almeno una volta nella vita.

Sì, manca ancora un po’ al Natale, ma quegli scaffali già colmi di panettoni e dolcetti ci ricordano che ben presto arriverà il periodo più freddo e, paradossalmente, più caldo dell’anno. E oltre alle strade illuminate ci aspetteranno le canzoncine natalizie, l’odore di zenzero e di frittelle che proviene proprio dai mercatini. Per chi li ama, beh, non può certo non conoscere quelli che – insieme a pochi altri – sono considerati i più belli d’Italia.

Villaggio Babbo Natale
In Italia c’è un villaggio di Babbo Natale che profuma di vin brulè e legna accesa: apre a breve (credit: comune.levico-terme.tn.it) – viagginews.com

Oggi ci focalizzeremo su quelli che ogni anno attirano migliaia di visitatori al giorno, una sorta di calamita per chi arriva da tutta Italia (e non solo). Perché si distinguono dagli altri? Qui la magia si sente davvero, come se questo luogo sbocciasse proprio nel periodo festivo. Ci sono gli elfi, le bancherelle di legno e, se si è fortunati, la neve che incornicia un’atmosfera già di per sé magica.

Levico Terme, dove il Natale ha ancora il profumo di legno e vin brulè

Sì, è proprio lei: Levico Terme, la regina silenziosa della Valsugana, che ogni anno – dal 23 novembre 2024 al 6 gennaio 2025 – trasforma il suo Parco Asburgico in un piccolo mondo incantato. L’ingresso sembra l’incipit di una storia, e non è un modo di dire. Gli alberi imbiancati fanno da cornice alle casette in legno dove si vendono decorazioni fatte a mano, sciarpe intrecciate e biscotti ancora caldi. Tutto profuma di cannella e pino, e quando arriva la neve si capisce perché chi ci è stato scrive che è ‘una meraviglia’, ‘un sogno’, ‘una magia che non si dimentica’.

Mercatino di Natale di Levico Terme
Levico Terme, dove il Natale ha ancora il profumo di legno e vin brulè (credit: youtube @
Giorgio Ferrato Scrittore di Emozioni) – viagginews.com

Ci siamo stati anche noi, e la sensazione è quella di entrare dentro una palla natalizia; di quelle che scuoti per far scendere la neve. Sotto i lampioni, il vapore del vin brulè si mescola al respiro, e le luci dei chioschi riflettono sui fiocchi che cadono lenti. Si passeggia fino alla Casa di Babbo Natale, tra bambini che ridono con le mani nelle tasche e un quartetto di fiati che intona melodie di montagna. Ogni angolo ha la sua musica, e se nevica davvero, l’atmosfera diventa ancora più magica.

Un consiglio: per viverla al meglio, conviene arrivare nel tardo pomeriggio, quando il cielo diventa blu e le prime luci si accendono. È in quel momento che Levico mostra il suo lato più autentico. Scarpe calde ai piedi – il parco è grande e si cammina parecchio – e magari il giorno dopo una sosta alle terme. E quando si riparte, con le dita fredde e il naso rosso, si capisce perché ogni anno c’è chi torna, chi aspetta la neve, e chi come noi, già a fine ottobre, pensa di tornarci.

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