Se conosci la capitale delle Streghe saprai sicuramente la sua antica storia e origini, si trova proprio in Italia.
Non pensare a Salem o a chissà quale città originariamente pagana, perché l’Italia sa sempre come stupire i suoi abitanti. Con questa tappa si conferma un gioiellino che ha letteralmente “di tutto”, anche le streghe! Se conosci la capitale delle megere non puoi non farci una capatina nel periodo più tenebroso dell’anno, ecco di quale luogo si tratta.

Non si tratta di quisquiglie, ma di una storia che mette radici antichissime, perché già in epoca Longobarda la leggenda narra che nei pressi del fiume chiamato Sabato, crescesse un albero straordinario.
Proprio sotto questo le Janare, si riunivano per celebrare rituali magici, balli orgiastici e incantamenti collettivi. Le Janare sono le creature tipiche del luogo, delle streghe miste a folclore tipicamente italiano. Queste durante le notti di luna piena si dice che sussurrassero antichi incantesimi.
Infatti, molti credevano che il respiro del vento fosse in realtà quello delle streghe che volavano con le scope sopra l’albero! Una tradizione che non era vissuta solo superstizione, ecco com’è giunta al 2025.
Dove andare ad Halloween: conosci la capitale delle Streghe
La tradizione è fortemente sentita in questo territorio, ed ha attraversato i secoli per giungere fino ad oggi. Il mito della noce ha poi potenziato la cultura locale, dando così origine a superstizioni e processi di stregoneria. Secondo gli studi etnologici che hanno approfondito ciò, si conferma l’importanza storica della vicenda.

È la quercia in questione a segnare i misteri sotto il cielo della Campania, si parla della città di Benevento! È la capitale delle Streghe conosciuta fin dal Medioevo. Il grande noce assumeva infatti un ruolo centralissimo nelle credenze popolari. Ancora nel Rinascimento la città si affermò in Europa com la patria di donne dotate di poteri occulti.
Andarci significava automaticamente “partecipare a raduni magici”, e nei processi inquisitori molte donne confessavano sotto le torture subite, di aver partecipato al Sabba attorno al Noce.
Questo oggigiorno non esiste più, abbattuto più e più volte, la storia però è rimasta, e il mistero con essa. La tradizione è viva tutt’oggi tra le persone del posto, nella memoria popolare, toponomastica e celebrazioni folkloristiche. Sagre, rievocazioni e festival dedicati all’occulto, sono gli eredi di questa leggenda.
Un mito che dura da 1200 anni, perché il racconto attraversa le epoche, le religioni e le culture, divenendo un simbolo per la Campania. Una storia che invita a riflettere su come il passato condizioni il presente, e di come sentire il respiro del vento notturno, sia dimostrazione di vita dei racconti seppur invisibili, sempre potenti nella memoria del tempo.





