Etna, bloccato l’accesso ai Crateri Silvestri: polemiche per il ticket all’ingresso

L’ingresso ai Crateri Silvestri, zona turistica per eccellenza del vulcano Etna, non sarà più libera per i turisti, i quali dovranno pagare un ticket all’ingresso: la decisione ha fatto infuriare tutti i sindaci della zona e sulla questione dovrà intervenire il presidente di Regione Renato Schifani.

L’Etna è un simbolo del nostro Paese, un bene paesaggistico entrato da tempo nel novero del Patrimonio dell’Unesco, nonché una fonte di ricerca e divulgazione scientifica senza pari, dato che si tratta del vulcano più attivo che abbiamo in Italia e di quello più alto e grande che c’è nell’intera Europa.

Panoramica dell'Etna da Catania
Etna, bloccato l’accesso ai Crateri Silvestri: polemiche per il ticket all’ingresso – viagginews.com

L’attività sismica del gigante che sovrasta la città di Catania è materia di studio importante per comprendere il funzionamento del flusso magmatico e di come questo porti ad eruzioni di diverso tipo. L’Etna infatti ha un’attività variegata, se dal cratere Sud-Est si osserva un tipo di eruzione stromboliana con emissione di ceneri e fontane di lava, dalla Bocca Nuova si osservano segnali di instabilità che possono favorire il collasso di una parete ed un tipo di fuoriuscita più effusiva.

Sotto controllo rimane anche il cratere della voragine, il quale attualmente risulta ostruito da detriti e non attivo, ma che proprio per questo potrebbe dare vita ad un tipo di eruzione esplosiva, con pioggia di piroclasti. Va poi considerata l’attività freatica, visto che quando la pressione generata da un vulcano non arriva a far fuoriuscire la lava può causare terremoti.

Proprio la natura di questo gigante ha fatto sì che nel tempo l’Etna divenisse anche una delle principali se non la principale meta turistica della Sicilia. Chiunque vada nell’isola va a visitare l’Etna e si fa un giro per i Crateri Silvestri, zona in cui è possibile osservare le colate laviche da relativamente vicino, ma anche in cui ci sono le maggiori zone attrezzate.

Visitare l’Etna sarà a pagamento? L’opposizione della politica siciliana

Di recente l’azienda che gestisce la funivia e le visite ai Crateri Silvestri ha comunicato l’intenzione di imporre il pagamento di un biglietto da 5 euro per poter visitare la zona. Il portavoce del gruppo Russo-Morosoli ha spiegato al Corriere della Sera che la decisione è giunta in seguito al costante malcostume dei turisti, i quali lasciano per terra rifiuti, ma anche spostano rocce per comporre scritte e formare cuori.

Persone che visitano i Crateri Silvestri sull'Etna
Visitare l’Etna sarà a pagamento? L’opposizione della politica siciliana – viagginews.com

Il costo della visita dunque servirebbe all’azienda per pagare la pulizia ed il mantenimento di quello che è un bene comune. Non vi è dubbio che l’overtourism sia un problema molto sentito sull’Etna, ma ciò nonostante la decisione di imporre un costo d’ingresso in una zona appartenente al Parco dell’Etna e dunque di dominio pubblico ha sollevato forti polemiche.

Il sindaco di Nicolosi Angelo Pulvirenti ha contestato apertamente la decisione: “Ho appreso della novità a cose fatte e ho chiesto al Parco dell’Etna la convocazione del Consiglio dei sindaci. L’Etna è patrimonio dell’Umanità, non può essere gestito come un normale bene privato” ed anche gli altri sindaci dei comuni facenti parte della zona hanno palesato il proprio malcontento.

La deputata M5S Lidia Adorno ha poi dichiarato che effettuerà opportune verifiche per capire come questo sia possibile: “Non è chiaro come una porzione di territorio ricadente nel Parco dell’Etna, sottoposto a vincoli paesaggistici e ambientali, possa essere finita nella disponibilità di un soggetto privato”.

L'Etna fotografata dal mare
Visitare l’Etna sarà a pagamento? L’opposizione della politica siciliana – viagginews.com

La Russo-Morosoli, infatti, ha opposto alle critiche e alle polemiche il fatto che la zona dei Crateri Silvestri è stata acquistata legalmente nel 1997 dalla Montenero (fallita poco prima): “Non è un’area demaniale né soggetta a concessione: è proprietà privata, che abbiamo il dovere di preservare e tutelare”.

Spetta dunque adesso al Governatore Schifani e alla sua giunta mettere in chiaro la situazione e rispondere a tutte le perplessità e le giuste interrogazioni di chi ritiene questa mossa illecita e ingiusta.

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