Lo sviluppo tecnologico in medicina ha condotto molte persone a portare nel proprio corpo degli impianti metallici: cosa accade con i controlli di sicurezza in aeroporto.
I problemi di salute al giorno d’oggi vengono affrontati in medicina anche grazie al costante supporto della tecnologia. Diverse problematiche vengono trattate con interventi chirurgici di impianto, che prevedono l’inserimento nel corpo o l’aggiunta di speciali componenti metallici.

Si tratta di protesi perlopiù in titanio, materiale perfettamente biocompatibile che garantisce una grande durata ed un’assenza di rigetto. Può trattarsi altresì di leghe di cromo-cobalto, robusto e funzionale. Essenziali per continuare a condurre una vita in condizioni di sanità ottimali, possono far sorgere dubbi e paure al momento di un viaggio.
La sicurezza è diventata un punto cruciale per i mezzi di trasporto, spesso minacciati da pericoli per l’incolumità dei passeggeri. Ecco perché i controlli, in particolare nel caso dell’aereo, si sono fatti sempre più accurati e includono nella quasi totalità dei casi un passaggio dal metal detector.
Raggiungere questa fase con una leggera preoccupazione è comprensibile, ma viaggiare in aereo non deve spaventare. É bene innanzitutto considerare che, proprio grazie alla loro biocompatibilità, generalmente questi materiali sono scarsamente magnetici. Pertanto non attivano i metal detector. Il segnale tuttavia, potrebbe partire, ma è possibile affrontare i controlli nel massimo della serenità.
Impianti metallici e sicurezza aeroportuale: dichiarazioni e certificati
Sebbene il più delle volte gli impianti metallici presenti nel corpo non siano rilevabili, nel caso di componenti più grandi e composti come placche o viti, il metal detector si potrebbe attivare. Per evitare momenti di preoccupazione o imbarazzo, è bene innanzitutto informare gli addetti ai controlli prima del passaggio.

Non si tratta di un obbligo, ma di una modalità semplice per accorciare eventuali procedure di controllo ulteriore tramite specifici scanner. Non esiste alcun obbligo di informare il personale neppure nella fase del check-in, ma molti passeggeri decidono per iniziativa personale di portare con sé la relativa documentazione medica.
Nel caso degli impianti metallici, non è dovuta la presentazione di un certificato, ma è sempre preferibile. In questo documento verrà dimostrata e accertata per mano di un professionista, la presenza di questi componenti con ulteriori dettagli riguardo al materiale, all’intervento eseguito e alla natura della protesi.
Nel caso in cui si stia affrontando un viaggio internazionale, è consigliabile che il documento sia redatto anche in lingua inglese, in modo tale da rendere più agevole la comunicazione. Ma come fare per ottenere la certificazione?
Il documento deve essere richiesto allo specialista di riferimento, che inserirà nero su bianco i dati anagrafici del paziente, le caratteristiche dell’impianto e tutte le informazioni necessarie. Renderà poi il tutto ufficiale apponendo il timbro e la sua firma. In alcuni casi, è possibile ottenere anche un passaporto protesico, documento di validità internazionale che attesta la presenza nel corpo di un impianto medico.





