In Toscana c’è l’unica città italiana dedicata interamente ai libri: un borgo magico dove respirerete aria di cultura e letteratura

Anche l’Italia ha la sua booktown, una cittadina anzi un borgo dedicato ai libri. È dalle colline della Lunigiana che è partita quella che la storia ricorda come “l’invasione” libraia nel nostro Paese.

Le booktown sono un fenomeno conosciuto in tutto il mondo. Si tratta di città che si identificano e crescono anche economicamente intorno ai libri. La maggior concentrazione di questi paesini si trova in Europa dov’è ancora possibile trovare piccoli borghi che vivono di questo; la più famosa è Hay-on-Wye in Galles famosa per essere la cittadina che ha più librerie che abitanti. Di esempi del genere se ne trovano anche in Germania, Belgio, Paesi Bassi e anche qui da noi, per la precisione in Toscana. Qui, nella provincia di Massa Carrara, c’è un piccolo borgo di pietra da cui è nata la tradizione dei librai e in particolare dei librai ambulanti.

ragazza e vetrina libreria
In Toscana c’è l’unica città italiana dedicata interamente ai libri: un borgo magico dove respirerete aria di cultura e letteratura -viagginews.com

Il borgo di cui stiamo parlando è Montereggio, piccolissimo borgo con appena 50 abitanti che si trova sulle colline della Lunigiana, in Toscana. Non ha particolari attrazioni architettoniche, ma è conosciuto per essere l’unico borgo italiano dedicato completamente ai libri, rientrando nel circuito mondiale delle booktown.

Qui ogni cosa sa di carta e cultura; il borgo ha una tipica struttura fatta di case in pietra e vicoletti che possono essere percorsi solo a piedi, ma la vera particolarità è che qui tutto è dedicato ai libri. Dai nomi delle piazze alle panchine che, neanche a dirlo, hanno la forma di un libro aperto.

Da qui soprattutto è nata in epoche passata la lunga tradizione dei librai italiani e in particolar modo dei librai ambulanti che partirono da queste stradine per “invadere” l’alta società Toscana prima e del resto d’Italia poi. È grazie ai librai ambulanti di Montereggio che è nato nel 1952 il prestigioso premio bancarella, uno dei più importanti premi letterari del nostro Paese.

Montereggio e i libri, una storia lunga secoli

Gli abitanti di Montereggio sono stati per secoli devoti all’agricoltura, tuttavia nell’800 particolari condizioni climatiche spinsero gli abitanti a doversi occupare di altro. Così si trasformarono in venditori ambulati, di qualsiasi tipologia di merce, ma capirono presto che negli ambienti borghesi -quelli insomma più disposti a spendere- c’era un prodotto in particolare che catturava l’attenzione: i libri.

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Montereggio e i libri, una storia lunga secoli -(credits @visittuscany) viagginews.com

Ma la storia dei librai di Montereggio è più antica e risale al Rinascimento. È in questo periodo che uno dei cittadini del borgo si trasferì a Milano proprio per seguire il sogno dei libri stampati. Da questo momento, nei secoli successivi, i cittadini del borgo durante la bella stagione partivano con i carretti pieni di libri per diffondere la cultura nella regione, fino a farlo diventare poi un mestiere.

Il periodo migliore per visitare Montereggio è durante la Festa del Libro. Si tratta di un festival che si svolge durante il mese di luglio. Una volta arrivati all’imbocco del borgo, si può parcheggiare la macchina, ed immergersi in una camminata tra i vicoli e le piazze di questo incantevole paesino.

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