I controlli fiscali sono un elemento fondamentale dello sviluppo di una adeguata azione di contrasto all’evasione e in particolari momenti vengono intensificati anche verso gli anziani e i titolari di pensione INPS, i soggetti più deboli della catena
L’anno fiscale, normalmente, è diviso in quattro trimestri distinti. Trimestri al termine dei quali vengono stilati i bilanci di periodo. E per farlo ogni amministrazione, a partire da quelle pubbliche, ha bisogno di dati certi e di controlli ferrei sugli incassi. Per questo motivo, soprattutto le amministrazioni pubbliche, nei periodi a ridosso delle scadenze intensificano i controlli. A questa regola, ovviamente, non sfuggono tanto la Guardia di Finanza quanto l’INPS, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale.

L’Agenzia per le Entrate e l’Agenzia per la Riscossione più l’INPS, infatti, sono i soggetti più esposti dello Stato italiano tanto al rischio di non incassare le cifre previste nei bilanci preventivi, danneggiando cosi a priori il bilancio, consuntivo.
Stop alle pensioni: scattano i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate
Per questo dal 25 al 30 di ogni mese non è così fuori dal mondo ricevere mail o lettere cartacee dove viene anticipata la necessità di controllare la propria posizione. O, in alternativa, di inviare i documenti che attestino la posizione stessa. La cosa, che può apparire vessatoria, ma che in verità lo è affatto, è che i maggiori controlli vengono concentrati sui redditi più bassi e sulle persone anziane.

Il motivo risiede nel fatto che i premi aziendali dei dirigenti di Agenzia per le Entrate, Agenzia per la Riscossione e INPS sono tarati non sulla quantità di cifre non versate individuate, quanto su quelle che effettivamente si riesce ad incassare. E le piccole somme, piaccia o meno, sono più facili da portare in cassa.
Ma cosa deve fare una persona anziane, o un titolare di assegni di pensione, quando viene sottoposti a controllo? In verità se sono posizioni normale e senza altri redditi che non siano quelli dichiarati è sufficiente che mettano a disposizione i dettagli della propria posizione e le risultanze del proprio ISEE, l’Indicatore Socio Economico Equivalente.
Il resto, per come sono strutturati i controlli, è facilmente recuperabile direttamente nei database di INPS e delle agenzie deputate alla riscossione di tasse e tributi. Discorso a parte i controlli sui bonus ma in quel caso è direttamente la Guardia di Finanza ad agire in autonomia nell’ambito del proprio mandato istituzionale





