Ritrovarsi con bollette troppo care da pagare può essere un problema, molti non lo sanno, ma c’è una soluzione che permette di mettere da parte l’ansia.
In tempi come quelli che stiamo vivendo riuscire a far quadrare tutte le spese è tutt’altro che semplice, non solo perché il costo della vita è aumentato coinvolgendo un po’ tutti i settori, ma soprattutto perché lo stesso non si può dire degli stipendi della maggior parte degli italiani. A questo si aggiunge l’incertezza che può subentrare se si ha un lavoro, ma con un contratto che non si sa se può essere rinnovato, aumentando così i dubbi in merito alla possibilità di far fronte a tutto.

È davvero raro trovare qualcuno che non sia alle prese con la preoccupazione legata alle bollette troppo care, un po’ per tutte le utenze di casa, dalla luce al gas, con importi schizzati alle stelle nonostante le abitudini siano rimaste sempre le stesse. Pensare di sacrificare del tutto il proprio modo di agire pur di risparmiare per alcuni è impensabile, specialmente se si ha una famiglia da gestire, ma non ci si deve comunque perdere d’animo, c’è una soluzione a tutto questo a cui forse non tutti hanno pensato.
Una soluzione da sfruttare per chi ha bollette troppo care
È ormai quasi naturale mettere in conto una dose di ansia quando si ricevono le bollette per le utenze di casa, almeno fino a che non si scopre l’importo. E purtroppo non sempre va meglio quando si viene a conoscenza di quanto si dovrà pagare a causa di un’impennata ai costi delle tariffe a cui devono far fronte un po’ tutti.
In casi simili ci si chiede se si sia sbagliato qualcosa nella propria quotidianità. così da ipotizzare cosa si possa fare per evitare gli sprechi, magari commessi senza rendersene conto. Fortunatamente non è detto che questa sia la soluzione, si può puntare a qualcosa di altrettanto efficace, ma che non preveda di stravolgere le proprie abitudini. Tutto questo può essere possibile grazie alla Direttiva Europea 2019/944, che l’Italia ha recepito con un decreto legislativo pronta quindi a trasformarsi in legge non appena arriverà l’ok da parte dell’ARERA, l’Autorità del settore.

La modifica sarà effettiva a partire dal 2026, da quando sarà possibile cambiare fornitore luce e gas in caso di insoddisfazione, ma in maniera ancora più semplice rispetto a quanto si può fare attualmente. Secondo quanto riportato da ‘Repubblica’, la procedura tecnica dovrà avvenire in 24 ore, ma in termini commerciali il passaggio non avverrà prima di tre settimane, che è comunque molto meno di quanto ci vuole attualmente (cioè circa due mesi.
Questo potrà così spingere gli utenti a guardarsi attorno per valutare quello che propongono le varie compagnie del settore, chiamate ovviamente a mettere a disposizione offerte sempre più concorrenziali se vorranno aumentare il proprio bacino. A questo si aggiunge un’altra importante tutela per i consumatori, che avranno a disposizione un tempo massimo di 14 giorni per fare marcia indietro, ovviamente gratuitamente, esattamente come accade oggi.
Almeno per ora non tutti i gestori sembrano avere preso bene questa novità. C’è chi pensa che uno switch così veloce possa facilitare l’aumento dei clienti morosi, pronti a passare facilmente da una compagnia all’altra. Si proverà così a imporre un limite al numero di cambi operatore in un anno, in modo tale da rendere la procedura più fluida.





