Pensione di reversibilità:, attenzione alla novità: chi guadagna e chi perde e chi resta fuori

Importanti novità in arrivo in materia di pensione di reversibilità: scopri subito chi guadagna dal cambiamento e chi invece resta fuori

La pensione di reversibilità è uno strumento assistenziale di importanza fondamentale che consiste in una prestazione patrimoniale percepita dai familiari superstiti di un pensionato o di un lavoratore assicurato. In poche parole, è una percentuale della pensione del defunto che il coniuge o i figli possono continuare a ricevere a determinate condizioni.

Coppia di donne anziane
Pensione di reversibilità:, attenzione alla novità: chi guadagna e chi perde e chi resta fuori -viagginews.com

Così perlomeno prevedevano le regole prima dell’ultimo cambiamento normativo. Adesso, questa fondamentale garanzia ha subito delle modifiche che potrebbero cambiare molte cose, lasciando esclusi alcuni e beneficiando altri. Ma niente paura, ecco cosa sta accadendo proprio nelle ultime ore, con una brevissima e schematica guida vi spiegheremo cosa fare per evitare di restare esclusi dal beneficio.

Si ricorda, inoltre, che la percentuale della pensione varia in base al tipo di beneficiario e al numero degli aventi diritto. Vediamo nel dettaglio cosa è cambiato in concreto.

Ecco come raddoppia o si dimezza la pensione: tutte le novità

La normativa di riferimento che va presa in considerazione per comprendere al meglio le recenti modifiche è la legge 898 del 1970, in particolare l’articolo 9. Stiamo parlando della celebre legge sul divorzio. È infatti possibile che anche il coniuge divorziato possa godere della pensione di reversibilità.

anziana
Ecco come raddoppia o si dimezza la pensione: tutte le novità -viagginews.com

Si tratta di una delle discusse possibilità previste da questo particolare strumento assistenziale. Le modifiche normative vanno a intervenire proprio su questo aspetto. A determinare il cambiamento è stata, come al solito, la Corte di Cassazione. Il caso di riferimento che ha generato scompiglio, con migliaia di persone che hanno subito una riduzione del contributo, riguarda un ricorso promosso dalla prima moglie di un uomo deceduto che chiedeva venisse dichiarato il suo diritto a percepire la pensione di reversibilità. Ecco cosa è successo e quale nuovo principio è stato introdotto.

La decisione della Corte è stata quella di riconoscere alla ricorrente la percezione del 20% della quota disponibile sulla pensione di reversibilità del defunto ex coniuge, mentre il restante 80% lo avrebbe percepito il coniuge superstite al momento del decesso dell’uomo. La prima moglie aveva diritto alla quota proprio in forza del citato articolo 9, che al secondo comma stabilisce che il coniuge divorziato ha diritto alla pensione di reversibilità, se non ha contratto un nuovo matrimonio e se titolare di assegno divorzile.

Bisogna tenere conto, però, della durata del rapporto. La Corte d’Appello aveva infatti riconosciuto alla ricorrente il 35% della pensione, valorizzando anche il periodo di convivenza more uxorio intercorso.

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