Fare un regalo a un figlio può costare caro: non fare questo errore, altrimenti il conto sarà salatissimo

Ora sarà necessario agire con la massima cautela se si vuole fare un regalo a un figlio, in caso di errore il conto può essere davvero salatissimo.

È più che naturale aiutare una persona cara in caso di difficoltà, a volte quando il rapporto è stretto non c’è nemmeno bisogno di chiedere, si sa comprendere appieno la necessità di un sostegno e si agisce di conseguenza. Questo può accadere a maggior ragione quando un genitore decide di fare un regalo a un figlio, gesto che non è detto possa avvenire solo quando è prevista un’occasione speciale, ma anche solo quando ci si rende conto che il destinatario non è in grado di agire in autonomia.

dono regalo a un figlio
Fare un regalo a un figlio può costare caro: non fare questo errore, altrimenti il conto sarà salatissimo – Viagginews.com

In caso simili non sempre si ricorre a un dono materiale spesso la scelta cade su una somma di denaro, utile magari a mettere una pezza ad alcune spese impreviste che non si è riusciti a gestire con i propri guadagni. Una situazione simile è più diffusa di quanto si possa pensare, tanti ragazzi hanno un lavoro con contratto a termine, che non sempre viene rinnovato o comunque con uno stipendio che non permette di reggere sempre il costo della vita attuale. Attenzione, però, è bene agire con la massima cautela se non si vuole andare incontro a brutte sorprese.

Devi fare un regalo a un figlio? Occhio a non sbagliare

Si tende a pensare che ognuno di noi possa gestire i propri soldi come meglio desidera, senza grossi vincoli o impedimenti. Questo può essere vero, ma con alcune limitazioni che è bene tenere a mente se non si vuole andare incontro a problemi, nonostante si tratti di somme che non ci possono essere sottratte.

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Devi fare un regalo a un figlio? Occhio a non sbagliare – Viagginews.com

È possibile infatti decidere di spendere il denaro come si preferisce, ma con qualche accortezza in più se si decide di fare un regalo a un figlio dandogli una cifra che possiamo valutare in autonomia. La legge, infatti, parla chiaro: l’Agenzia delle Entrate effettua controlli specifici sui trasferimenti di denaro, ma con un occhio particolare quando questa operazione avviene tra parenti. Si può così finire nel mirino di una serie di verifiche, volte a comprendere l’origine di questi soldi e dove siano destinati per evitare che questi poi non siano dichiarati.

È infatti indispensabile dimostrare la natura non reddituale di questo denaro attraverso documentazione dettagliata, come donazioni o atti di liberalità tra membri della famiglia. Qualora la prova non sia data, indicando apertamente che si tratta di un’azione con fini affettivi o solidaristici, il reglo a un figlio di tipo economico dovrà essere soggetto a tassazione.

Si può comunque muoversi in un’ottica preventiva per evitare che questo accade seguendo alcune piccole accortezze. È utile, ad esempio, utilizzare una forma di pagamento tracciabile, come assegni o bonfiico bancario, in grado di testimoniare anche a distanza di tempo quanto accaduto, oltre a indicare una causale precisa.

Tra le più adatte ci sono “donazione tra familiari” o “sostegno economico”, così da non far sorgere alcun dubbio. Altrettanto consigliabile è conservare tutta la documentazione relativa, come comunicazioni, accordi scritti o dichiarazioni ufficiali che giustifichino la transazione, da mostrare qualora ci fosse una verifica successiva. Attenzione inoltre all’entità dell’importo, in contanti non si può andare oltre i 5 mila euro, registrando formalmente l’atto presso l’Agenzia delle Entrate prima di versare la somma sul conto

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