Se ti offrono un rimborso da 500 euro non accettare: si tratta dell’ennesima truffa svuota conto

L’Estate del 2025 oltre al caldo e alle vacanze ci ha regalato una nuova e sofistica tipologia di truffa, a farla scattare è la comunicazione di un rimborso delle tasse. Ecco come agiscono i malviventi e come difendersi dai furti

“L’Estate sta finendo e un anno se ne va” cantavano oltre quaranta anni fa i Righeira in un tormentone musicale senza tempo e senza spazio. Ed è quello che accade all’estate 2025 che oltre alle vacanze, a un caldo torrido e a qualche preoccupazione per la tenuta economica dell’Italia ci ha portato una nuova e, davvero sofisticata, tipologia di truffa. Una truffa davvero molto ben congegnata e basata su un presupposto assolutamente realistico.

Occhio alle offerte di rimborso tasse, spesso è una truffa
Se ti offrono un rimborso da 500 euro non accettare: si tratta dell’ennesima truffa svuota conto (Foto Pixabay) – viagginews.com

La truffa si basa su un fattore che in questo periodo è particolarmente diffuso e sentito. Il rimborso delle tasse. Rimborso delle tasse che arriva nelle buste paga di chi ha presentato il 730, rimborso delle tasse che arriva entro settembre sui conti correnti delle aziende che ne hanno diritto.

Nuova truffa: ti svuotano il conto, è la truffa sul rimborso delle tasse

E partendo da questo fatto, dalla possibilità che il soggetto oggetto della truffa rientri nella casistica, agiscono i malviventi informatici. Ma come funziona la truffa e soprattutto come ci si può difendere? La truffa, come sempre, parte da una mail o da un messaggio WhatsApp. Un messaggio nel quale, in modo assolutamente credibile, l’Agenzia delle Entrate ci informa che abbiamo diritto a 500 euro di rimborso delle tasse.

Computer poggiato su tavolo
Nuova truffa: ti svuotano il conto, è la truffa sul rimborso delle tasse (Foto Pixabay) – viagginews.com

E per ottenerlo dobbiamo cliccare su un link o inquadrare un QrCode e si viene inviati su una pagina dove inserire i dati personali e quelli necessari ad ottenere il rimborso. Genericamente un IBAN o il numero della carta di credito per fare prima.

Ovviamente, come sempre accade in questi casi, non c’è nessun rimborso di tasse. Anzi, di fatto si paga una tassa extra perché dopo aver fornito i dati il conto corrente viene svuotato. O peggio ancora i dati vengono usati come gancio per sviluppare altre truffe. Una catena infinita di guai e di danni economici, morali e di tempo perso.

Il consiglio che sentiamo di dare in questo caso come in tutti i casi in cui veniamo invitato ad inserire i dati. Non facciamolo mai in tempo reale, contattiamo sempre sia la banca sia il presunto benefattore. Una telefonata allunga la vita e salva il conto

Gestione cookie