Nuovo Bonus Auto, spunta il requisito nascosto: il dettaglio che bloccherà milioni di italiani se si muoveranno in maniera sbagliata.
Tutti parlano del nuovo Bonus Auto finanziato con i fondi del PNRR, ma in pochi hanno davvero compreso che dietro la promessa di incentivi generosi si nascondono alcuni requisiti rigidi che vanno rispettati alla lettera. È proprio lì che si giocherà la partita: non basterà presentarsi in concessionaria e rottamare la prima macchina che capita, perché i paletti stabiliti rischiano di tagliare fuori milioni di italiani.

Era la fine di luglio quando, come un fulmine a ciel sereno, arrivò l’annuncio destinato a mandare in pensione il vecchio Ecobonus. O meglio, a rimpiazzarlo con una versione rivista e corretta, visto che il contributo ancora formalmente in vigore era diventato inutilizzabile per l’esaurimento dei fondi. Da quel momento le voci, dapprima confuse e contraddittorie, hanno iniziato a prendere corpo. Sul tavolo è comparso un piano già definito nei suoi tratti principali, pronto a debuttare tra settembre e ottobre.
La promessa è quella di un incentivo che potrebbe dare nuova linfa al mercato delle auto elettriche e ibride, ma anche di un meccanismo che non perdona leggerezze: chi non si muoverà per tempo o non rispetterà i vincoli rischierà di restare a guardare.
Quali auto si possono rottamare e i vincoli nascosti del bonus auto
Il nuovo Bonus Auto promette sconti importanti, ma non è un ‘tutti dentro’ come qualcuno immagina. Per accedere all’incentivo serve infatti rottamare un veicolo di categoria M1, cioè una normale autovettura. L’entità del contributo varia in base alle emissioni della nuova macchina acquistata e all’ISEE del richiedente: più basso è il reddito, più alto sarà lo sconto, con cifre che fino a 11.000€.

Ma attenzione, perché l’auto nuova non potrà superare una soglia di prezzo massima fissata per legge: oltre quel tetto, niente incentivo, anche se tutti gli altri requisiti sono rispettati.
Fin qui sembrerebbe tutto lineare. But, c’è un ma che in pochi sottolineano. I paletti burocratici nascosti rischiano di tagliare fuori milioni di italiani. Il veicolo da rottamare deve essere intestato da almeno 12 mesi alla stessa persona che compra l’auto nuova, oppure a un familiare convivente. Non basta quindi avere una vecchia macchina ferma in garage: se l’intestazione è troppo recente, il bonus non scatterà.
Non è tutto. A questo si aggiunge un vincolo temporale che ha già fatto perdere il contributo a molti automobilisti in passato: la rottamazione deve avvenire entro 30 giorni dalla consegna della nuova vettura. Non importa se si è già comprata l’auto o se si pensa di rottamare “con calma” due mesi dopo: in quel caso l’incentivo semplicemente non scatterà.
Non si tratta di restituire i soldi, perché i fondi non arrivano nemmeno, ma di vedersi sfumare lo sconto promesso e ritrovarsi a pagare il prezzo pieno. Un dettaglio burocratico che sembra di poco conto, ma che nella pratica ha già bruciato migliaia di richieste negli anni scorsi.





