Il turismo dentale presto potrebbe essere accantonato. Il futuro parla di cure odontoiatriche accessibili a tutti grazie all’AI.
Si chiama turismo dentale e si riferisce a quel fenomeno per cui in migliaia si spostano dall’Italia all’estero per le cure odontoiatriche. Un giro di affari enorme se si conta che nel 2023 -secondo gli ultimi dati registrati- sono oltre 200mila gli italiani che hanno preferito le cure transfrontaliere soprattutto verso Paesi dell’est Europa, Croazia e Romania in prima fila e un incasso estero che supera i 300 milioni di euro. Una tendenza che però secondo gli esperti presto potrebbe cambiare rotta, soprattutto grazie all’Intelligenza Artificiale.

Tempi di attesa ridotti, ma soprattutto interventi a basso costo il che implica cure odontoiatriche accessibili a chiunque -sul tema della qualità il dibattito è aperto, le cliniche interessate garantiscono standard alti, in Italia i medici di settore sono di altro avviso- questi i principali motivi che spingono ogni anno migliaia di italiani a rivolgersi a cliniche transfrontaliere per la cura dei denti.
Ben presto però la tendenza al turismo dentale potrebbe subire una importante battuta di arresto, il tutto grazie all’Intelligenza Artificiale che si prepara a far vivere al settore una trasformazione epocale.
Cure odontoiatriche, l’AI cambia le regole del gioco
La robotica prima e la stampa in 3D hanno cambiato notevolmente il mondo della medicina e delle cure in generale, ora con l’era dell’Intelligenza Artificiale le regole del gioco cambiano ancora e uno dei settori medici che potrebbe esserne più influenzato è proprio l’odontoiatria.

È inevitabile che, come già avviene in altre specializzazioni, l’AI diventi il cervello della chirurgia odontoiatrica del futuro. Una tecnologia in grado di affiancare il chirurgo nella pianificazione dell’operazione e in particolare nel riuscire ad anticipare il rischio di complicanze.
Ma non solo AI, perché anche la robotica avrà un ruolo sempre più centrale; in alcune cliniche all’avanguardia in Italia ed Europa i robot affiancano gli odontoiatri negli interventi, mentre negli USA, a Boston un’azienda ha realizzato un braccio robotico in grado di operare autonomamente, preparando un dente direttamente sul paziente in piena autonomia. Il vantaggio principale nella sperimentazione in atto è il tempo, il dentista robot ha impiegato appena 15 minuti rispetto alle 2 ore necessarie ad un dentista tradizionale.
Le sfide aperte sono tante; per i medici che dovranno stare al passo con la tecnologia, ma ancor più per i costi e l’accessibilità. Nel 2025 ci sono già diverse cliniche italiane all’avanguardia che utilizzano AI e robotica ma non si possono certo definire “low cost”. Le cliniche gestite direttamente dai robot e a costi ridotti saranno una realtà anche nel nostro Paese, ma secondo gli esperti sono necessari almeno altri 5-10 anni prima che vedano l’alba.





