Dermatite atopica, un nemico precoce: come proteggere la pelle dei neonati

La dermatite atopica nei neonati è un problema che si presenta frequentemente e che tende ad attenuarsi con la crescita, sul momento però è necessario evitare problemi troppo gravi alla pelle del piccolo e una recente ricerca ha individuato una possibile soluzione.

L’arrivo a casa di un nuovo membro della famiglia è sicuramente fonte di gioia, ma è anche fonte di altrettanta preoccupazione. I genitori, specialmente quelli alle prime esperienze, sono tesi come una corda di violino, temono di poter sbagliare qualcosa, di poter fare male al piccolo ed ogni piccolo segnale di malessere si tramuta immediatamente in un allarme.

Gambe di un bimbo che mostra segni di dermatite atopica
Dermatite atopica, un nemico precoce: come proteggere la pelle dei neonati – viagginews.com

Al di là delle normali apprensioni da neo genitori, ci sono delle problematiche tipiche delle prime fasi dell’infanzia che vanno affrontate con le giuste contromisure e per le quali è opportuno rivolgersi al medico curante. Tra queste c’è anche l’eczema della pelle, altrimenti conosciuto come dermatite atopica.

Questa patologia della pelle, tipica in molti neonati, tende ad affievolirsi con la crescita, ma è molto fastidiosa per il piccolo quando si manifesta. Non solo la pelle  secca e arreca un fastidioso prurito, ma tendono a formarsi delle vescicole che se grattate possono causare anche ferite e perdita di sangue.

Attualmente non esiste una cura specifica per questa problematica, tuttavia un recente studio condotto all’Università di Sheffield su un campione di 1.200 neonati tra le 0 e le 8 settimane che non presentavano segni prematuri di dermatite atopica, ma con almeno uno dei parenti che presentava la patologia, ha offerto una possibile soluzione.

I risultati dello studio sulla dermatite atopica infantile: bastano delle semplice creme idratanti da banco?

Lo studio in questione è stato fatto suddividendo in due gruppi di uguale numero i partecipanti: ad una metà è stato concesso di idratare il corpo del piccolo con una crema idratante a scelta tra 5 da utilizzare indistintamente, mentre all’altra metà è stato chiesto di evitare di idratare la pelle del piccolo anche in caso di manifestazione dei sintomi.

Persona che spreme tubetto di crema idratante
I risultati dello studio sulla dermatite atopica infantile: bastano delle semplice creme idratanti da banco? – viagginews.com

Il primo risultato interessante emerso è stato che nel gruppo che doveva evitare di idratare la pelle del piccolo, la metà dei partecipanti ha comunque applicato una crema almeno una volta a settimana, il che è indicativo dell’istinto protettivo dei genitori nei confronti del proprio piccolo.

Dopo due anni di ricerca è emerso che l’incidenza dell’eczema nei bambini del gruppo che applicava quotidianamente la crema idratante è sceso dal 43% al 36%. Il gruppo di ricerca ha anche spiegato perché questa soluzione non funziona con tutti i bambini. Se è vero infatti che spesso l’eczema è causato da fattori ambientali come l’inquinamento e il contatto con sostanze irritanti ed in questo caso la crema funge da protezione, ci sono anche casi in cui il fattore scatenante è genetico.

Nel caso in cui l’eczema venga ereditato geneticamente, i recettori sono già attivi e dunque non serve che vi siano fattori esterni affinché il problema si manifesti. In questi casi la crema può lenire gli effetti dell’eczema ma non può prevenire il manifestarsi della patologia.

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