Trovare le meduse in mare non è raro, possono stare in superficie o scendere in fondo. L’importante è sapere come difendersi.
Nel mare ci sono le meduse, è casa loro. Questo non deve spaventare o limitare i tuffi nelle acque turchesi. Bisogna sapere come evitare il pericolo e come comportarsi dopo un eventuale contatto. Diventa fondamentale saper riconoscere le meduse innocue e quelle urticanti.

Le meduse sono parte del plancton e si muovono liberamente nelle acqua senza regole. Possono scendere sul fondo del mare o risalire in superficie, si lasciano guidare dalle correnti perché non ne possono contrastare il moto ed è per questo che si trovano ovunque. Certo preferiscono le acqua più calde ma una preferenza univoca non esiste. Quando si intravedono bisogna cercare di capire se si tratta di specie urticanti. Quelle che pungono solitamente hanno i tentacoli molto lunghi, anche fino a 10/20 metri.
Significa che l’attenzione deve essere alta anche se la medusa sembra distante da noi. Ci sono specie che causano shock anafilattico e altre che innescano un dolore così forte che chi soffre di cuore potrebbe avere un infarto. Una corsa al pronto soccorso è d’obbligo quando la reazione cutanea è diffusa e si avvertono difficoltà respiratorie, pallore, sudorazione eccessiva, disorientamento. Molti casi di morte legati alle meduse si registrano in Australia (addirittura fanno più vittime degli squali) mentre non è mai accaduto nel Mar Mediterraneo.
Cosa fare quando nel mare ci sono le meduse
Il solo modo per proteggersi realmente dalle meduse è non entrare in acqua quando se ne vedono in grande quantità. In generale, però, bisogna sapere che la medusa non corre dietro alle persone, non ha alcuna intenzione di entrare in contatto con l’uomo ma se capita allora il suo veleno urticante si farà sentire.

Meglio non toccare nemmeno quelle non urticanti pure se il veleno è quasi innocuo. Sui tentacoli ci sono i cnidocisti che possono rimanere sul palmo della mano e poi essere trasferiti agli occhi o in altre zone delicate provocando infiammazioni. Se si dovesse essere punti da una medusa si avvertirà un bruciore intenso e dolore. Passeranno in 20 minuti circa lasciando una sensazione di prurito.
Bisogna rimanere calmi, respirare normalmente e uscire immediatamente dall’acqua per lavarsi la parte colpita con acqua di mare. Non va usata l’acqua dolce, la scarica del veleno verrebbe amplificata. Mai usare una pietra calda o la sabbia, non solo sono accorgimenti inutili ma dannosi. Stesso discorso per ammoniaca e urina, non servono a disattivare la tossina delle meduse. L’unico aiuto è dato dal gel astringente al cloruro d’alluminio (concentrazione tra il 3 e il 5%). Per evitare di essere punti, invece, si può usare una crema antimedusa ma l’efficacia non è sempre e comunque al 100%.





